Home C'era una volta Maria Concetta, in arte Jo Chiarello

Maria Concetta, in arte Jo Chiarello

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Il 14 maggio 1963 nasce a Palermo Maria Concetta Chiarello, destinata a diventare con il nome d’arte di  Jo’ Chiarello uno dei personaggi femminili più singolari degli anni Ottanta.

Una scoperta di Califano

Dopo essere stata proclamata Miss Teen Agers 1980, partecipa al Festival di Sanremo del 1981 con la canzone Che brutto affare, scritta per lei da Franco Califano, intenzionato a fare di quella ragazza un’icona trasgressiva della canzone italiana. Dopo altri singoli senza grandi risultati si sottrae alla tutela di Califano e cerca una nuova strada.

Il successo dura poco

Nel 1988 vince, nella sezione dedicata ai nuovi interpreti, la gara di Saint Vincent, che ha preso il posto di Un disco per l’estate. L’anno dopo si piazza al secondo posto al Festival di Sanremo nella categoria “Nuovi” con Io e il cielo, che è anche il titolo del suo primo album. Negli anni Novanta riduce sostanzialmente l’attività fino a fermarsi dopo la pubblicazione dell’album Prima le donne e i bambini.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".