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Michael Sheen e Massive Attack contro il fracking

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Foto di Gareth Phillips

L’attore gallese Michael Sheen racconta, in un documentario sul fracking, il rischio di inquinamento del fiume Afan  che attraversa l’Afan Forest Park nel Galles, opponendosi così alle perforazioni per le ricerche di gas nella zona. Le musiche originali del documentario sono di Robert Del Naja e di Euan Dickinson dei Massive Attack, che si uniscono alla lotta.

Un documentario anti fracking

Il film racconta la storia di come il fiume, recuperato dall’inquinamento provocato da anni di estrazione mineraria industriale, si è trasformato nel tempo, in un rifugio per escursionisti, ciclisti e pescatori e si concentra sulla battaglia contro un progetto per la costruzione di un pozzo esplorativo da “fracking” nella zona.

Gli abitanti del posto e il gruppo d’azione Afan Nedd Against Fracking, si oppongono fortemente al progetto i cui piani sono stati approvati la scorsa settimana dal Neath Port Talbot County Borough Council.

Un documentario che da voce alla gente

Il regista del documentario, Anthony Tombling Jr, ha spiegato di avere trascorso un anno intero in giro per i corsi d’acqua di Cymer, Pontrhydyfen, Cwmafan e Port Talbot, insieme al suo staff. Quei fiumi, ha raccontato, “oggi sono ricchi di vita e sono sopravvissuti a tanti anni di inquinamento. E’ nostro dovere proteggerli per le generazioni future.”

Il deputato laburista Stephen Kinnock, che ha ospitato la proiezione del documentario alla  House of Commons, ha sostenuto il documentario:”La storia di questo bellissimo fiume e delle comunità che lo hanno vissuto, deve essere ascoltata”.

Sheen, che è originario del vicino villaggio di Baglan, a sud-ovest del Galles, si rallegra che questa iniziativa abbia sollevato “grandi preoccupazioni per le tecniche da fracking, per l’ambiente e per la voce di tante persone che devono essere rappresentate” – questo lavoro, spiega, “è per il mio paese, per la sua storia e, soprattutto, il suo futuro”.

Una petizione online per dichiarare  la zona “Frack Free” ha raccolto più di 1.400 firme.

 

 

 

Fonte: theguardian.com