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Pete Jolly, il pianista che si abbeverava alla fonte dei boppers

Il 5 giugno 1932 nasce a New Haven, nel Connecticut Peter A. Ceragioli, destinato a lasciare un segno importante nel jazz come pianista con il nome d’arte di Pete Jolly.

Gli inizi alla fisarmonica

A tre anni inizia a studiare la fisarmonica sotto la guida del padre che suona e insegna questo strumento. È sempre il padre a incoraggiarlo e aiutarlo quando, a soli anni, passa al piano. I suoi primi concerti sono quelli con l’orchestra scolastica e in vari gruppi locali. All’inizio degli anni Cinquanta si trasferisce a Los Angeles dove nel 1952 viene scritturato da George Auld. Nel 1954 entra nei Giants di Shorty Rogers con i quali resta fino alla fine del 1956 quando passa con il quartetto di Buddy De Franco. Successivamente costituisce un trio sotto suo nome e suona anche in duo con il bassista Ralph Peña.

La televisione e il cinema

Negli anni Sessanta limita le sue attività a lavori televisivi e cinematografici collaborando con compositori come Neal Hefti, J. J. Johnson, William Byers, Don Costa, Anita Kerr, Artie Butler, Earle Hagen. Registra anche con la Herb Alpert’s Tijuana Brass e nel 1974 appare con Ray Brown, Herb Ellis e Louie Bellson all’università statale del Texas per una serie di concerti dimostrativi. In seguito lavora ancora in qualche club dedicandosi anche all’insegnamento. Appare in alcuni spettacoli televisivi jazzistici e partecipa alla realizzazione dei film “Non voglio morire”, “L’uomo dal braccio d’oro”, “Wild Party”. Il suo stile di chiara derivazione boppers è assai incisivo e originale.

 

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