Home C'era una volta Phil Urso, l’estro del sassofono

Phil Urso, l’estro del sassofono

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Il 2 ottobre 1925 nasce a Jersey City, nel New Jersey Philip Urso detto Phil uno dei sassofonisti più estrosi e apprezzati della seconda metà del Novecento.

Gli inizi con Elliot Lawrence

Phil Urso inizia gli studi musicali all’età di tredici anni a Denver, dedicandosi al clarinetto. Nel 1947 si trasferisce a New York e l’anno seguente esordisce professionalmente entrando a far parte dell’orchestra di Elliot Lawrence, con il quale rimane fino al 1950, incidendo anche diversi brani per la Decca. In questa sede ha modo dl fare la conoscenza di Gerry Mulligan con il quale incide Your Life Is My Life, Got You Right Where I Want You, Between The Devil And The Deep Blue Sea e The Ritual Fire Dance. Lasciata la formazione di Lawrence, Urso suona per un breve periodo con Gerry Mulligan e poi con Tiny Kahn.

La scuola di Lester Young

Nel 1950 suona con Woody Herman e nel 1951 entra a far parte dell’orchestra di Jimmy Dorsey. L’anno dopo suona con Terry Gibbs e con Miles Davis per poi passare, nel 1953, alla formazione di Oscar Pettiford. Da quel momento Urso lavora principalmente come free-lance nell’area di New York, apparendo in diversi club importanti come il Birdland e altri fino al 1955, quando viene scritturato da Chet Baker con il quale incide il disco Baby Breeze. In seguito si trasferisce a Denver e, dal 1959 al 1960, è a Las Vegas dove entra a far parte del quartetto di Ernie Ross. Tra le sue numerose avventure musicali, oltre a quelle in proprio spiccano le esperienze con il quintetto di Bob Brookmeyer, con Jomar Dagron, Johnny Williams, Allen Eager. Don Elliott, Howard McGhee. La critica lo avvicina stilisticamente alla scuola di Lester Young. Muore a Denver il 7 aprile 2008.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".