Home C'era una volta Quando Christina Aguilera disse: basta cazzeggi, andate a votare!

Quando Christina Aguilera disse: basta cazzeggi, andate a votare!

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L’8 ottobre 2004 il nome di Christina Aguilera si aggiunge a quello degli artisti impegnati nella campagna elettorale statunitense con l’obiettivo primario di convincere le ragazze e i ragazzi a iscriversi alle liste elettorali e a votare per mandare a casa Bush.

Stop bitching

Per il suo appello la cantante ha scelto un mezzo di larga diffusione come lo schermo televisivo. È infatti comparsa su MTV indossando una maglietta con la scritta “Stop bitching, start a revolution” (Basta cazzeggi, inizia la rivoluzione) e ha lanciato un appello destinato principalmente alle ragazze. Ha usato parole durissime nei confronti di chi si limita a mugugnare e poi non fa niente per cambiare le cose.

Una rivoluzione…

Il succo del suo discorso è che la superficialità e l’indifferenza finiscono per lasciare ad altri il potere di decidere del destino di tutti. «È tempo di iniziare una rivoluzione – ha concluso – per questo mi rivolgo alle ragazze: andate a votare, ve lo dico dal profondo del cuore, andate a votare».

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".