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Rapporto Nielsen 2013, sempre meno lettori

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La presentazione del Rapporto Nielsen sulla lettura e la vendita dei libri in Italia ha evidenziato ancora una volta la crisi del mercato editoriale nostrano

Si è svolta lo scorso giovedì 20 marzo presso la Biblioteca Angelica di Roma la presentazione del rapporto Nielsen 2013 del Centro per il libro e la lettura in Italia. A presiedere il meeting è stato il Presidente del Cepell, Gian Arturo Ferrari, che ha illustrato lo stato dell’acquisto e della lettura nel nostro Paese nel corso del 2013 e nel periodo 2011-2013, Rossana Rummo, Direttore generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore e l’Assessore regionale alla Cultura e alle Politiche Giovanili della Regione Lazio Lidia Ravera.

Il Rapporto Nielsen evidenzia la crisi del mercato librario nel 2012

Si legge sempre meno, editoria a rischio

La situazione complessiva che emerge dall’analisi dei dati presentati nel Rapporto è decisamente orientata verso il segno negativo e, nell’aprire il convegno, Rossana Rummo (in foto) ha sottolineato il fatto che “ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza della lettura in Italia. Il nostro Paese risulta spaccato a metà tra chi legge e chi non legge, con tutte le conseguenze sfavorevoli per tutta la filiera del libro”.

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Il direttore delle Biblioteche Rossana Rummo

Successivamente, ha preso la parola Gian Arturo Ferrari che ha illustrato i dati forniti dal Rapporto Nielsen sottolineando come, nell’arco del triennio 2011-2013, “la ricerca consenta di vedere l’andamento del mercato del libro e della lettura in Italia e di cogliere così non solo le dimensioni, ma anche la dinamica della presente crisi del libro”. Il dato più eclatante del Rapporto è senza dubbio il calo medio sia nella percentuale dei lettori (dal 49% al 43% della popolazione) che degli acquirenti di libri (dal 44% al 37%). Il rendimento negativo riguarda tutte le fasce d’età, in particolare le più giovani (dal 70% al 60% per la fascia 14-19 anni e dal 52% al 40% per la fascia 20-24 anni) mentre crescono solo i lettori ultrasessantenni (dal 33% al 39%). Segno meno anche per quanto riguarda il capitolo “titolo di studio” dove, a colpire su tutti, è la flessione di lettori tra coloro che possiedono una laurea (dal 75% al 60%). Geograficamente parlando, il Nord-Est è l’unica area del Paese che fa registrare una leggera crescita di percentuale di lettori (dal 52% al 53%) mentre scendono il Nord-Ovest (dal 53% al 49%), il Centro (dal 52% al 42%) e il Sud (dal 39% al 31%).

Il settore cartaceo cala in termini di fatturato

Mentre il settore cartaceo ha visto anno dopo anno calare in termini di fatturato e di volume di lettori (la spesa complessiva comparata dell’ultimo trimestre ottobre-dicembre del 2011 e del 2013 la vede passare da 587 milioni di euro a 335 milioni di euro), secondo il Rapporto, l’unica nota positiva viene dalla crescita (ma non esplosione) del mercato dei libri digitali. Gli e-book, infatti, hanno registrato nel corso di questi tre anni una crescente espansione in termini di acquisto passando da 1 milione nel 2011 a circa 4 milioni nel 2013 con un +291% nel corso del triennio e aumentando il numero dei libri digitali letti da circa 3,4 milioni nel 2011 a circa 7,4 milioni nel 2013.

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Il Presidente del Cepell Gian Arturo Ferrari

Gian Arturo Ferrari (in foto) è entrato poi nello specifico del Rapporto nell’anno 2013 sottolineando come siano state complessivamente 112 milioni le copie vendute in Italia (-9 milioni rispetto al 2012) grazie al 37% della popolazione (19,5 milioni di individui) che ha acquistato almeno un libro nel corso dello scorso anno. Ma, dato che colpisce ancora di più del Rapporto Nielsen, questo risultato è stato possibile per merito del 4% della popolazione (circa 2 milioni di persone) che ha comprato circa 40,3 milioni di copie ossia il 36% circa di tutto il mercato del libro cartaceo. Come dire, tutta la filiera editoriale si regge ancora di più sullo zoccolo duro dei compratori forti. Anche l’indice di lettura riflette un andamento negativo con 153 milioni di libri letti (-3,8 milioni rispetto al 2012). La spesa media per acquirente nel 2013 si è così portata a 57,4 euro all’anno (-9% rispetto al 2012) con una spesa complessiva di 1,1 miliardi di euro (-14% se confrontato con il 2012). E se il genere preferito si conferma ancora la narrativa (58% complessivo degli acquirenti), nel Rapporto si evidenzia come reggano bene i libri per bambini e ragazzi (13% dei libri venduti) mentre scende leggermente la manualistica divulgativa (14% delle copie) e un po’ più sensibilmente la saggistica (manualistica accademica al 7% e storia al 6%).

La fascia medio-bassa quella più richiesta

Altro dato interessante del Rapporto è la “forchetta” di prezzo dei libri acquistati dove la parte del leone la fa la fascia medio-bassa (il 28% dei titoli sono sotto i 5 euro mentre il 31% è compreso tra i 6 e i 10 euro).

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L’Assessore Lidia Ravera

Verso la conclusione del suo intervento, l’attenzione di Ferrari si è rivolta ai canali di vendita dei libri: la libreria (indipendente o di catena) resta ancora il luogo privilegiato per l’acquisto dei volumi con il 35% del mercato, la grande distribuzione (supermercati, autogrill e ipermercati) si colloca attorno al 18%, le librerie on-line all’11% e le edicole attorno al 17%. Ha concluso i lavori del meeting l’Assessore Lidia Ravera (in foto) la quale ha lamentato come “la crisi del libro continui da troppo tempo. Siamo decisamente al minimo storico e ora la situazione è realmente drammatica sotto ogni punto di vista specie se diamo un’occhiata al vistoso calo generale di lettori sia tra le donne e sia tra gli uomini più abituati a leggere e al tasso culturale in quanto anche tra i laureati si sta perdendo la propensione alla lettura”.