La Giunta regionale ha approvato un nuovo programma per tutelare i lavoratori socialmente utili. Previsti dei contributi finanziari per rispondere in modo concreto e definitivo a una emergenza sociale che coinvolge ancora tante persone
Incentivi finanziari fino a 30mila euro agli enti pubblici che provvederanno ad assumere Lsu a tempo indeterminato. Inoltre, sono previste risorse aggiuntive anche da parte del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Contributo una tantum di 40mila euro per gli Lsu che decidano volontariamente di uscire dal bacino. Questo contributo viene erogato tenendo conto dell’anzianità anagrafica, di servizio e del carico familiare del lavoratore.
“Con questo piano – ha affermato Lucia Valente, assessore al Lavoro, Personale e Pari Opportunità –puntiamo a dare una risposta definitiva a una emergenza sociale che abbiamo ereditato. Ricordo che nel 2013, al momento del nostro insediamento, erano 1.344 i lavoratori socialmente utili in attività negli enti locali del Lazio che rischiavano di perdere il lavoro in seguito alle anomalie riscontrate dalla Corte dei Conti nelle convenzioni stipulate tra la precedente Amministrazione regionale e i Comuni”.
“Oggi – ha continuato Valente – grazie alle politiche messe in campo in questi tre anni, il numero è sceso a 694 e con la delibera approvata in Giunta, contiamo di azzerare il bacino entro dicembre 2018. Un risultato concreto che conferma l’impegno di questa amministrazione regionale ad attivare tutte le azioni utili per combattere in modo efficace ogni forma di precariato e a tutelare il lavoro e i lavoratori”.