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Salone del libro di Torino, un possibile risveglio?

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La ventiseiesima edizione del Salone di Torino ha visto come Paese ospite il Cile e dato incoraggianti segnali di recupero sul fronte delle vendite.

Contrariamente alle previsioni negative che si addensavano alla vigilia, il Salone del libro di Torino ha fatto, al contrario, registrare un nuovo recd di pubblico e di vendite. Nell’anno nero per il libro in Italia, fra crisi economica e declino delle librerie tradizionali, era lecito aspettarsi di tutto tranne quanto è accaduto in questi giorni nel capoluogo torinese. In termini di presenze, gli organizzatori fanno sapere che il 26° Salone Internazionale del Libro ha registrato 329.860 ingressi, con un aumento del 4% rispetto ai 317.482 della chiusura 2012. Nonostante i timori della vigilia, il 26° Salone Internazionale del Libro di Torino si è chiuso, quindi, con un netto successo se guardiamo al numero di ingressi, alle percentuali di vendita e all’afflusso di pubblico ai vari incontri in programma.

Il Salone di Torino, un segnale in controtendenza?

Gli appuntamenti al Salone di Torino

C’è da sottolineare immediatamente che l’edizione 2013 del Salone del libro di Torino è il frutto di una precisa presa di posizione da parte degli organizzatori che, con lo slogan Là dove osano le idee, hanno voluto lanciare un monito alle Istituzioni per cercare di cambiare le cose e riportare la cultura al ruolo di eccellenza italiana. Tutto ciò, nel tentativo di ritrovare il gusto della sfida intellettuale, con progetti di ampio respiro culturale e per rilanciare un Paese che da troppo tempo ha smesso di pensare al proprio futuro accontentandosi di vivere alla giornata.

Nel corso delle giornate torinesi, ben 350 sono stati gli appuntamenti: incontri con autori, letture, spettacoli teatrali, concerti, proiezioni di film, dialoghi tra scrittori e studenti nelle scuole, bookcrossing, mostre, ma anche attività legate all’ambiente, dimostrazioni di cucina con celebri chef, laboratori per bambini, passeggiate letterarie e piccole fiere del libro. Oltre 140, invece, i luoghi del Salone Off che hanno ospitato gli appuntamenti: teatri, librerie, biblioteche, ex fabbriche, scuole, circoli, locali, strade e piazze, centri di quartiere, musei, ospedali, case popolari, impianti sportivi, centri di protagonismo giovanile, botteghe, mercati, parchi e giardini.

Cile, Paese Ospite del Salone 2013

Paese Ospite del 2013 era il Cile, a cui è stato dedicata un’attenzione particolare, con incontri, serate cinematografiche, spettacoli e reading. Tra questi il già citato Nocturno Bolaño 2013, una notte tutta cilena dove un gruppo di pintores ha realizzato un grande mural a tema, sotto la guida dell’artista Eduardo Mono Carrasco. In calendario c’era anche il concerto con gli Umami, lo spettacolo Frontera del gruppo Urzene e i documentari su Bolaño.

Alla Biblioteca Civica Amoretti è andato in programma l’incontro Cile in viaggio tra realtà e immaginario, un itinerario che, dalle coste e dai deserti cileni, segue le orme dell’esploratore De Agostini e si perde nella fantasia di Alejandro Jodorowsky. La giovane scrittrice e giornalista cilena Lina Meruane, una delle voci femminili più importanti e profonde della narrativa cilena, è stata invece presente alla Libreria Trebisonda mentre Il Circolo dei lettori ha proposto, domenica 20 maggio, il pomeriggio Canzoni e parole per una breve storia della nuova canzone cilena con la musica della fin del mondo, patria di Gabriela Mistral e Pablo Neruda, che ha unito i versi di Violeta Parra e Victor Jara al suono degli strumenti andini.

Vendite record nonostante la crisi

Per tirare alcune conclusioni, lo stato dell’arte del libro in Italia resta critico. Tuttavia, come ha segnalato più di qualche osservatore, un segnale di entusiasmo importante è arrivato con questo Salone del libro di Torino, con un pubblico numerosissimo e con vendite record. Come dire, segnali di vitalità da parte dei lettori ci sono ma occorre qualcosa di molto particolare che ne solleciti la mobilitazione, un po’ quello che succede in occasione di mostre d’arte e per l’entertainment: “È un periodo faticoso” – spiega Massimo Turchetta – “ma abbiamo davanti a noi grandi possibilità di recupero. Leggere è un gesto solitario, che nei festival si traduce in comunità. Non dimentichiamo che in dieci anni sono decuplicate anche le presentazioni in libreria. Gli autori non andavano nelle scuole, oggi vengono richiesti. Non si faceva neanche il book-tour all’anglosassone per i libri nuovi, ora lo fanno anche gli scrittori più venduti”.