Home C'era una volta Shirley Bunny Foy, una voce da jazz

Shirley Bunny Foy, una voce da jazz

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Il 13 ottobre 1936 nasce New York la cantante Shirley Foy, dagli appassionati di jazz conosciuta maggiormente come Bunnie Foy. La sua famiglia è formata da musicisti. Sua madre è una violinista, suo padre un chitarrista, i suoi zii suonano tutti il sassofono e le sue quattro sorelle sono anche esse cantanti.

Una formazione aperta a vari generi

La piccola Bunnie fin da bambina inizia a familiarizzare con tutti i tipi di canto popolare e rurale della cultura afroamericana come il gospel e il blues, si sperimenta sulle evoluzioni melodiche decisamente classiche degli spirituals, ma la formazione che riceve in famiglia è aperta anche alcuni tipi di canti africani e caraibici. Quando diventa più grandicella si iscrive e frequenta la New York Schools of Music, studiando pianoforte teoria e solfeggio. In quel periodo tra i suoi maestri figurano anche personaggi come John Coltrane e Junior Cook. Il salto dallo studio al palcoscenico avviene molto prima di quel che accade ad altre sue compagne di scuole. Ha quattordici anni inizia a lavorare con vari gruppi e nel 1954 e a diciotto anni viene scelta per sostituire Gloria Alleyne nelle Delltones, un quartetto vocale di rhythm and blues che si esibisce accompagnato da contrabbasso, batteria e da un gruppo di trombonisti tra i quali spiccano i nomi di Slide Hampton, Melba Liston, Dave Baker e Chuck Connors. In quegli anni lavorato anche con musicisti come Count Basie e Maynard Ferguson. Nel 1959 decide di cambiare aria e vola in Europa. Si stabilisce a Parigi e trova modo di sbarcare il lunario cantando con il trio del pianista Pierre Franzino che poi diventerà suo marito. Alla metà degli anni Sessanta torna negli Stati Uniti e nel 1965 è a New York dove canta con Archie Sheep e poi entra a far parte del gruppo di Charlie Shavers, che schiera Jo Jones alla batteria. Dal 1966 al 1968 collabora con Curtis Potter nelle sue composizioni e arrangiamenti per sedici voci. La nostalgia per l’Europa, però, è grande e nel 1969 decide di attraversare nuovamente l’oceano.

La nostalgia dell’Europa

Questa volta, dopo una breve permanenza a Parigi e a Nizza si trasferisce a Milano per lavorare sugli arrangiamenti per Big Band scritti dal batterista Gil Cuppini. L’anno dopo Enrico Intra la vuole come voce solista nella sua “Messa d’oggi”, eseguita alla Certosa di Pavia e alla Fenice di Venezia. Negli anni Settanta Bunnie Foy è ancora nel nostro paese e collabora con alcuni dei maggiori protagonisti del jazz di quel periodo, da Franco Cerri ad Art Blackey, da Mario Rusca a Pino Presti, da Giampiero Boneschi a Johnny Griffin, da Bruno De Filippi a Sante Palumbo, da Freddie Hubbard a Tullio De Piscopo e Paolo Tomelleri. Nel 1977 la sua voce appare in un album di armonie sperimentali realizzato da Franco Cerri con suo figlio Stefano. L’anno dopo porta in giro per l’Italia un recital nel quale reinterpreta in chiave jazz i più grandi successi di Gorni Kramer accompagnata dallo stesso Kramer alla fisarmonica. In quegli anni insegna anche canto jazz nella scuola ‘Nuova Milano Musica’. Alla fine degli anni Novanta si trasferisce definitivamente a Nizza pur continuando a frequentare gli ambienti musicali del nostro paese. Instancabile e curiosa sperimentatrice non abbandona mai la scena. Nel 2013 è stato pubblicato l’album tributo Shirley Bunnie Foy (60th Anniversary) per festeggiare i suoi sessant’anni di carriera con la partecipazione di alcuni fra i grandi musicisti che l’hanno accompagnata nel corso della sua lunga carriera. Muore a Nizza il 24 novembre 2016.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".