Home C'era una volta Ted “Muttonleg” Donnelly, dal violino al trombone

Ted “Muttonleg” Donnelly, dal violino al trombone

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L’8 maggio 1958 muore a New York il trombonista Ted Donnelly, soprannominato Muttonleg. Il suo vero nome è Theodore Donnelly. Ha soltanto quarantasei anni.

L’esordio a vent’anni

Nato a Oklahoma City, in Oklahoma, il 13 novembre 1912 si avvicina alla musica all’età di otto anni iniziando a studiare violino. Successivamente si appassiona al trombone e decide di cambiare strumento. Ha vent’anni quando fa il suo esordio professionale come trombonista nell’orchestra di George E. Lee di Kansas City, per passare nel 1934 in quella di Tommy Douglas.

Da Basie a Hawkins

Due anni dopo, nel 1936, entra nei Twelve Clouds Of Joy diretti da Andy Kirk con i quali resta fino all’inizio del 1943. Nel dicembre 1943 entra a far parte dell’orchestra di Count Basie con la quale resta fino allo scioglimento. Nel 1950 entra per breve tempo nell’organico del gruppo di Illinois Jacquet per passare poi in quello di Erskine Hawkins con il quale resta fino a pochi mesi prima della morte.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".