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Un albero per ogni neonato: una legge dimenticata

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foto di Sean Brown

E’ entrata in vigore lo scorso 16 febbraio 2013 la normativa che obbligava i Comuni italiani a piantare, entro sei mesi, un albero per ogni bambino nato o adottato nel Comune stesso. La legge però è rimasta solo programmatica, dato che nessun ente locale o quasi, sembra essersi ancora adeguato.

Un albero per ogni neonato: una legge dimenticata

La norma che impone ai Comuni di piantare un albero per ogni bambino nato è diventata obbligatoria circa un anno fa, ma i Comuni non hanno ancora comunicato alcun adeguamento, che sarà da oggi controllato dal Comitato per lo Sviluppo del verde pubblico, istituito presso il Ministero dell’Ambiente.

Entro il 31 dicembre di ogni anno quindi, l’ente territoriale dovrà disporre di varianti urbanistiche che possano garantire il rispetto delle quantità minime di spazi pubblici riservati alle attività collettive, a verde pubblico e ai parcheggi, in rapporto agli insediamenti residenziali e produttivi.

Istituita la “giornata degli alberi”

Per incentivare lo sviluppo e l’individuazione di spazi verdi urbani, è stata istituita la “Giornata nazionale degli alberi” fissata per il 21 novembre di ogni anno.

Per capire l’importanza dell’incremento di alberi nelle nostre città, è bene sapere che un singolo albero può fornire ossigeno per 10 persone, assorbire, da 7 a 12 kg di emissioni di CO2 all’anno (a seconda delle sue dimensioni) e ridurre l’inquinamento acustico.

L’albero è antismog e crea ombra

In natura ogni albero ha delle caratteristiche specifiche in grado di soddisfare i nostri bisogni ed è quindi molto importante scegliere quello giusto: saranno infatti le Regioni e le Province autonome ad individuare le specie arboree più consone alle caratteristiche del clima, del tipo di terreno e del paesaggio.

Per fare un esempio il platano e il frassino sono alberi con un forte potere antismog, mentre l’acero e il tiglio sono perfetti per l’ombra e per ottenere quindi un po’ di fresco in estate.

In Italia gli alberi piantati nei parchi urbani e nei giardini, oltre a migliorare l’estetica, forniscono un contributo essenziale contro l’inquinamento, assorbendo ogni anno 12 milioni di tonnellate di CO2, quasi il 3 per cento delle emissioni totale.

In Italia una situazione allarmante

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha reso noti dati allarmanti circa la situazione del verde nel nostro paese. L’Italia infatti, perde suolo verde alla velocità di 8 metri quadrati al secondo, un ritmo che negli ultimi cinque anni è più veloce di quelli registrati negli ultimi 50.

Dati come quelli appena enunciati dovrebbero quindi far riflettere i Comuni (ma non solo), sull’importanza di rispettare questa legge e rendere un servizio fondamentale per la salute del cittadini.

 

 

Fonte: Laleggepertutti.it