Home C'era una volta Willie Bobo, l’autodidatta

Willie Bobo, l’autodidatta

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Il 28 febbraio 1934 nasce a New York il percussionista Willie Bobo, all’anagrafe William Corre.

Gli inizi con Machito

Figlio di un chitarrista, dopo avere imparato da solo a suonare la batteria entra nell’orchestra cubana di Machito, passando poi in quella di Tito Puente dove resta dal 1954 al 1958 quando inizia a collaborare con il vibrafonista Cal Tjader con cui resta fino al 1961, anno in cui entra nella formazione diretta da Herbie Mann. A partire dal 1963 rifiuta i legami fissi e preferisce l’attività di free lance suonando e registrando con musicisti come Miles Davis, Herbie Hancock, Cannonball Adderley e Chico Hamilton.

Nessuna paura di contaminarsi con altri generi

Nel 1966 forma un proprio gruppo, nella zona di Los Angeles, che unisce alla lezione del jazz le suggestioni dei balli latino americani. Nel 1970 ottiene anche un grande successo come cantante con il brano Dindi. Le evoluzioni e le mescole non lo spaventano e la contaminazione tra i generi lo stimola tanto che negli anni successivi suona con musicisti molto diversi come Cal Tjader o Carlos Santana. Muore a Los Angeles il 15 settembre 1983.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".