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Ambiente, UE in campo per ridurre i rifiuti marini

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L’Unione Europea scende in campo per ridurre i rifiuti marini. In tutto il mondo, questi costituiscono una grave minaccia per l’ambiente costiero. Gli habitat marini sono contaminati da rifiuti prodotti dall’uomo e da altri rifiuti che creano in misura sempre maggiore problemi ambientali, economici, sanitari ed estetici.

Ambiente, l’Unione Europea contro i rifiuti marini

La Commissione europea sta cercando di aumentare la consapevolezza di questo problema mondiale, in linea con l’impegno assunto quest’estate a Rio di ridurre l’incidenza e l’impatto di questo tipo di inquinamento sugli ecosistemi marini. Il Commissario per l’Ambiente Janez Potočnik ha affermato: “Al vertice della Terra Rio +20, i leader mondiali si sono impegnati a ridurre in modo significativo i rifiuti marini entro il 2025.

La Commissione europea intende essere tra i protagonisti di questa iniziativa e lavorare a stretto contatto con gli Stati membri, le convenzioni marittime regionali e le parti interessate al fine di individuare e sviluppare iniziative concertate per far fronte al problema.” Allo scopo di aumentare la consapevolezza e di stimolare la riflessione, la Commissione intende pubblicare una sintesi della legislazione, delle politiche e delle strategie esistenti nell’UE riguardo a questo problema, con l’indicazione delle iniziative in corso e previste in questo ambito. Tale sintesi può essere consultata all’indirizzo seguente: http://ec.europa.eu/environment/marine/good-environmental-status/descriptor-10/index_en.htm

 
I rifiuti marini sono composti fino all’80% da plastica e provengono da una molteplicità di fonti.

Il documento giunge alla conclusione che le politiche in materia di acque, di efficienza delle risorse e di rifiuti nonché di tutela della natura, come anche la legislazione concernente l’industria navale e le infrastrutture portuali, possono tutte contribuire ad affrontare il problema ma è necessario che siano attuate in modo più efficace. Nell’ambito dell’attuazione della direttiva quadro – riferisce una nota dell’Ue – sulla strategia per l’ambiente marino, gli Stati membri dovevano trasmettere entro il 15 ottobre 2012 una valutazione iniziale dello stato delle rispettive acque marine, la loro definizione di “buono stato ecologico” e gli obiettivi da essi stabiliti per conseguirlo.

La Commissione sta ora esaminando le relazioni degli Stati membri e intende pubblicare la sua valutazione nel 2013.