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Evergreen, un successo per economia circolare

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Si è concluso “EVERGREEN”, un progetto co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito dei progetti LIFE. A darne comunicazione è il dr. Vanni Tisselli per conto di ASTRA Innovazione e Sviluppo s.r.l. di Faenza, che è stata partner del progetto, il cui coordinamento era affidato alla prof. Stefania Tegli del Dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente (DISPAA) dell’Università di Firenze.

Evergreen, un successo per il progetto appena concluso

Il progetto aveva come obiettivo la verifica dell’impiego di sostanze di origine naturale nel controllo principalmente dei batteri in sostituzione del rame. Come è noto, il rame è un metallo pesante il cui impiego a livello europeo è sempre maggiormente regimato in agricoltura a causa dei possibili effetti negativi che può avere sulla microflora del terreno. Si sottolinea ad esempio come attualmente il suo impiego sia ridotto a 6 kg/ha per il controllo delle malattie fungine e batteriche in agricoltura biologica.

Da tempo si stanno studiando prodotti che possano rappresentare un’alternativa all’uso del rame o che comunque possano essere impiegate in modo complementare consentendo pertanto una riduzione dei dosaggi e la messa a punto di strategie efficaci per gestire la difesa delle colture anche con un minore impiego del rame.

Evergreen, per un’alternativa all’uso del rame

Fra le sostanze naturali, nell’ambito di “EVERGREEN” sono stati presi in esame diversi polifenoli ed in particolare alcuni tannini estratti da castagno ma anche dalle sanse di olive, dai vinaccioli, dalle foglie di vite ecc. Si tratta in sostanza del recupero di molecole potenzialmente molto importanti da prodotti di scarto di lavorazioni industriali o agroindustriali.

Il progetto si è basato sulla collaborazione di diverse unità operative:

–       DISPAA oltre al coordinamento ha svolto una serie di azioni in laboratorio per verificare in vitro l’efficacia dei polifenoli nel controllare lo sviluppo di batteri scelti come test che colpiscono il kiwi, l’olivo e il limone.

–        INSTM di Firenze che ha collaborato nello sviluppo di nuovi polifenoli e nella messa a punto del processi industriali di produzione

–       CEBAS di Murcia (Spagna) che ha verificato l’efficacia dei polifenoli nel controllo su scala pilota e in pieno campo dei batteri di olivo, Kiwi e olivo oltre ad effettuare numerose analisi sul terreno e sulla pianta.

–       ASTRA di Faenza (RA) che al pari del CEBAS ha verificato l’efficacia dei polifenoli per il controllo delle batteriosi di olivo e  kiwi, per il controllo dei nematodi galligeni e anche delle batteriosi del pomodoro da industria.

–       Mondoverde che nella veste di produttore e distributore di mezzi tecnici per l’agricoltura ha curato alcune formulazioni di polifenoli fornendo prodotti e assistenza per il loro impiego in prove pilota e di pieno campo.

Evergreen, il progetto continua

Concluse le attività di laboratorio e di verifica in vivo, si stanno tirando le somme dell’attività svolta. In diversi casi si è osservato l’effetto positivo dei polifenoli analizzati che pur non raggiungendo l’efficacia del rame nel controllo delle patologie, tuttavia hanno dimostrato di avere effetti antagonisti molto positivi.

L’attività di dimostrazione non si esaurisce con la conclusione del progetto EVERGREEN ma continuerà per mettere a fuoco alcuni aspetti che meritano ancora approfondimenti come la miscela di più polifenoli, il loro dosaggio, l’integrazione con altre sostanze naturali ecc.

Il progetto ha ottenuto però risultato un importante: fare intravedere nuove opportunità di sviluppo legate alla chimica verde, al recupero di sostanze da prodotti di scarto all’attivazione di un circolo virtuoso di economia circolare.