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Incendi, Italia ultima per prevenzione

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Incendi, Italia ultima per prevenzione

Pedrogao brucia ancora. Più di mille pompieri sono all’opera in pieno centro del Portogallo per domare il gigantesco incendio boschivo che ha ucciso 62 persone. E, mentre il Portogallo è sotto shock, gli scienziati lanciano una nuova denuncia: in Italia non c’è prevenzione contro i roghi. 

Incendi, Italia ultima per prevenzione

“Le gestione degli incendi in Italia deve cambiare, deve basarsi non più solo sull’estinzione dei roghi ma anche sulla loro prevenzione” è l’appello lanciato dalla rete di ricercatori italiani nata proprio lo scorso anno con l’obiettivo di diffondere informazioni scientifiche per migliorare la lotta e la prevenzione agli incendi nel nostro Paese.

“Oggi la lotta agli incendi in Italia si basa prevalentemente sull’estinzione” dei roghi, “mantenendo in piedi una struttura antincendi capace di intervenire tempestivamente con mezzi numerosi su un territorio vasto”, spiega all’ANSA Giorgio Vacchiano, membro del gruppo di lavoro sulla gestione degli incendi boschivi della Società Italiana di Selvicoltura ed Edologia Forestale (Sisef). Una strategia “costosa”, sottolinea, “soprattutto negli anni in cui gli incendi sono pochi, e non sempre efficace in presenza di fenomeni estremi come quelli del Portogallo”. Una simile macchina organizzativa è necessaria, ma da sola non basta: servono “prevenzione e pianificazione territoriale”, sottolinea Vacchiano. Tra le proposte del gruppo di lavoro quella di “rendere i boschi meno suscettibili ai grandi incendi” con il “fuoco prescritto”, roghi controllati coi quali in inverno si bruciano solo foglie o rami fini togliendo ai boschi pericoloso combustibile. “È come se al camino si toglie la carta”, dice Vacchiano, “diventa più difficile accenderlo”.

Incendi, in Portogallo il lutto per le vittime

Ed il Portogallo è solo l’ultimo drammatico esempio alla ribalta delle cronache. L’incendio, scoppiato sabato pomeriggio a Pedrogao Grande, continua a infuriare. La Protezione Civile ha lanciato il rischio incendio massimo. In tutto il Portogallo il numero di focolai è sceso in nottata a 35 ma più di duemila pompieri e 660 veicoli sono impegnati a spegnere le fiamme. E così si piangono le vittime in un Paese listato a lutto. “Il nostro dolore è immenso, così come la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime della tragedia” ha detto il presidente Marcelo Rebelo de Sousa, ancora sotto shock dopo la catastrofe più funesta della storia portoghese recente. “Proviamo un senso di ingiustizia, perchè la tragedia ha colpito quei portoghesi di cui si parla poco, di una zona rurale isolata” ha aggiunto. 62 morti e 62 feriti, cinque sono in gravi condizioni è l’ultimo bilancio ufficiale. Ma, purtroppo, le autorità non escludono di trovare altre vittime nei villaggi colpiti dalle fiamme. In tragedie come queste l’appello degli scienziati risuona funesto; ma sarebbe stato meglio prevenire, oggi, che curare tanto dolore.