Home C'era una volta Scad Hemphill, una tromba swing

Scad Hemphill, una tromba swing

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Il 16 marzo 1906 nasce a Birmingham, in Alabama, il trombettista Shelton Hemphill, più conosciuto con il nome d’arte di Scad Hemphill, uno dei protagonisti dell’epopea dello swing.

Il primo disco con Bessie Smith

Non ha ancora vent’anni quando ottiene il primo ingaggio professionale a New York per suonare insieme al pianista Fred Longshaw con il quale spesso accompagna anche la grande Bessie Smith. Proprio accompagnando Bessie Smith nel mese di dicembre del 1925, a diciannove anni, registra Lonesome Desert Blues, il primo disco della sua carriera. Entra quindi a far parte dell’orchestra di Horace Henderson e, nel 1928 di quella di Benny Carter si sta proprio in quegli anni affermando come uno dei più grandi leaders-arrangiatori della scuola di Harlem. Lasciato Carter nel 1930 si aggrega all’orchestra di Chick Webb che in quel periodo schiera strumentisti del calibro di Louis Bacon, Jimmy Harrison, Benny Carter, Hilton Jefferson ed Elmer Williams.

Con Satchmo e Duke

Con questa formazione  registra vari brani, compreso quel Heebie Jeebies, che diventerà uno dei cavalli di battaglia di Webb. Nel 1931 passa alla Mills Blue Rhythm Band, una tra le migliori orchestre nere dello swing che può contare sugli splendidi arrangiamenti di Nat Leslie e Harry White oltre che sull’apporto di geniali strumentisti come i trombettisti Ed Anderson e Red Allen, i trombonisti Harry White a J. C. Higginbotham, i sassofonisti Charlie Holmes a Joe Garland e i pianisti Edgar Hayes a Billy Kyle. Con la Mills Blue Rhythm Band Hemphill suona per molto tempo pur essendo chiuso come solista prima da Anderson e poi da Allen. Nel 1937 passa all’orchestra di Louis Armstrong e sette anni dopo, nel 1944,  a quella di Duke Ellington. Nel 1949 si ritira a New York dove continua a esibirsi tutte le volte che può. Proprio nella Grande Mela muore nel mese di dicembre del 1959.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".