Home Punti di vista Silvio Piccinno: «Il mio punto G? Il pollice verde»

Silvio Piccinno: «Il mio punto G? Il pollice verde»

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Silvio Piccinno

Silvio Piccinno, voce storica di RDS Dimensione Suono network, una delle emittenti italiane più seguite e sempre al primo posto tra quelle romane. Silvio Piccinno ha tenuto a battesimo più di una generazione ed affascinato con la sua voce di velluto, donne di tutte le età oltre ad aver fatto sognare migliaia di giovani e meno giovani, appassionati di musica e affamati di emozioni.

Silvio Piccinno, una delle voci storiche di RDS Radio Dimensione Suono… tutta la vita per la radio.

Sì, per me è tutto. Nella mia vita la musica è tutto, non potrei vivere senza! Però sono laureato in lettere e filosofia e vado pazzo anche per la poesia. Lo scorso anno ho fatto un esperimento per legare insieme queste mie due passioni con una trasmissione che si chiamava The Melody Art. Ho letto e interpretato poesie accompagnato dalla musica di Iacopo Porri, è stata un’esperienza esaltante.

Quindi si può dire che la radio è stata il tuo primo amore, un amore che dura tuttora. Come è cambiato secondo te, se lo è, il modo di fare radio?

E’ triste lo so, ma penso che la radio di un certo livello non esista più e certamente sta attraversando un momento di crisi come per tutte le altre cose: non si investe più in progetti che possano essere anche rivoluzionari e quindi le scelte che si fanno, sono necessariamente infelici. C’è una certa involuzione nella qualità dei contenuti delle trasmissioni radiofoniche.

Cos’è che non funziona più?

Le persone che oggi fanno questo mestiere non pensano che fare radio è un’arte. Io credo di avere imparato con gli anni l’essenza, lo spirito di fare radio. Direi che ci siamo adattati a quello che viene, una radio di bassa qualità, tranne qualche eccezione.
Quella di adesso è una radio senza tempo, fa parte di un mondo meccanizzato. Oggi la radio la può fare chiunque voglia, una volta invece ci voleva l’anima. Per la TV non è molto diverso. La radio oggi è usata più come un sottofondo, la si ascolta poco. Penso che trasmissioni come quelle di Arbore e Boncompagni potrebbero essere ancora un successo: Alto Gradimento ad esempio, potrebbe essere un super programma attualissimo ancora oggi

E’ vero. Che nostalgia. E che peccato per quelli che non l’hanno mai conosciuta. Ma cambiamo argomento: vogliamo sapere un po’ di te. Silvio, ma tu quanto sei green?

Sicuramente posso dire di avere il pollice verde, adoro le rose e le coltivo con passione. E poi? Ah, ecco, faccio la differenziata da sempre, tanto che gli amici mi dicevano: ma che sei Svedese? Gli estremisti non sono mai abbastanza compresi, questa è la verità! Quello che voglio dire è che amo la natura e sono molto attento. Piccole cose, gesti semplici ma importanti. Credo.

Cosa fai nel tuo quotidiano di ecologicamente corretto?

Non getto mai cartacce per strada. E’ una questione di rispetto. Dico no alla filiera, soprattutto per un fatto etico. E, un’altra cosa, mi sono sempre rifiutato di mangiare cacciagione. Vado a pesca è vero, ma una volta che ho preso un pesce, dico stop. Ricordo una volta a Ventotene, in un’aerea marina protetta, dove ci sono delle meravigliose cernie, ho incontrato due pescatori di frodo. Li ho denunciati ai carabinieri.