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L’Avena, come usarla in mille modi

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L'Avena, usi e proprietà

Comunemente chiamata biada, l’avena sativa è la pianta erbacea dal quale si ricava l’avena, cereale in chicco dalle tante risorse e usi. In fiocchi, in chicchi al naturale, in farina, come crusca, l’avena è un ottimo e sano ingrediente da usare in cucina e non solo. In passato era consumata soltanto come mangime per animali, ora è un alimento rivalutato nelle nostre cucine e ideale per chi debba dimagrire in quanto dona un buon senso di sazietà. Inoltre in natura non contiene glutine e quindi ideale per i celiaci.

L’avena, il cereale dei mille usi

A causa della sua deperibilità era ritenuta da greci e latini una “mala erba”, estirpandola o utilizzandola solo per l’alimentazione dei cavalli. Tuttavia, alcuni autori della Roma del I secolo a.C., tra cui Aulo Cornelio Celso e Plinio il Vecchio,cominciarono a segnalarne l’utilità nel trattare e prevenire, in particolare,  alcune patologie dermatologiche e, all’epoca, era noto il benefico effetto della farina d’avena utilizzata nei bagni.


Col passare dei secoli, l’idea che questo cereale fosse cibo per animali, inadatto al consumo umano, si radicò ulteriormente e nel Medioevo nessun cavaliere inglese o francese si sarebbe nutrito col cibo che dava al suo cavallo. Gli scozzesi e gli irlandesi, invece,rappresentavano un’eccezione, essendo forti mangiatori di avena. Piccola curiosità: Samuel Johnson (1709 -1784), poeta e scrittore britannico, nel suo dizionario definì l’avena come: “cibo per gli uomini in Scozia, per i cavalli in Inghilterra”. Gli scozzesi, per nulla offesi, ribatterono che: “l’Inghilterra è famosa per l’eccellenza dei suoi cavalli, mentre la Scozia lo è per i suoi uomini”.

L’avena, l’Erba del Diavolo

Pare che Tacito avesse attribuito all’avena proprietà miracolose. Infatti sosteneva che le popolazioni germaniche, che ne facevano grande uso, fossero più longeve e sane. In passato era conosciuta come Erba del Diavolo.
Secondo una leggenda francese il Diavolo, dopo che Dio creò l’Universo, andò proprio da Lui per reclamare che agli uomini ospiti del Paradiso terrestre fossero stati dati preziosi regali per cibarsi, il grano, l’oro, la segale e l’avena, mentre a lui niente. Fu in quel momento che Dio decise di regalare al Diavolo uno di questi cereali e scelse proprio l’avena.
Tramite distillazione dall’avena si ricava il Whisky.

Appartiene alla famiglia delle Poaceae ( Graminaceae),comunemente nota come biada, viene chiamata vena dij cavalli (Piemonte), ena,vena,biaeva(Lombardia),brama (Abruzzo),avina ,ina (Puglie),fenapa(Sardegna).

Ritenuta originaria dell’ Asia Minore, è coltivata da molto tempo per il suo alto valore nutritivo.Talvolta cresce spontanea.
Contiene sali minerali e amido, ciò che ne fa un ottimo alimento è oltre all’altissimo contenuto vitaminico, anche alla presenza di crusca che stimola la motilità intestinale e agisce di riflesso rinfrescando e disintossicando l’organismo.
Già ai primi del Novecento un famoso erborista svizzero consigliava diete a base di zuppe di Avena; oggi su questi presupposti si basa la Cucina Macrobiotica, che suggerisce fra i cereali anche l’uso di minestra di avena.
Delle foglie e dello stelo (cioè la paglia) sono note le proprietà diuretiche.

Per uso esterno, i semi in cataplasmi hanno proprietà espettoranti; in decotto sono rinfrescanti ed emollienti per le pelli aride e irritabili.

I CONSIGLI DEL FARMACISTA

USO INTERNO
La paglia per aumentare la diuresi
Decotto : 3 g in 100 ml di acqua ,far bollire finchè tutto non si riduca a due terzi del volume iniziale. Due -tre tazzine al giorno.

USO ESTERNO
La farina dei semi per i cataplasmi bronchiali
Cataplasmi : Bollire in acqua la farina di avena fino ad ottenere una pappa consistente. Applicare sul petto più volte con una garza.

USO COSMETICO
Un litro di decotto concentrato di avena nell’acqua del bagno esercita una azione emolliente e rinfrescante.

LE ERBE IN CUCINA
Questa ciambella di avena, tipica della cucina irlandese, è ottima per la colazione o la merenda dei bambini da inzuppare nel latte, semplice, nutriente e con la granella di zucchero che la rende ancora più appetibile. Poco dolce e con pochi grassi è equilibrata dal punto di vista dietetico ed è adatta ai celiaci perché è fatta con sola farina di avena.

50 g. di farina di avena
25 g. di lievito di birra
5 uova
1 pizzico di sale
100 g. di burro
150 g. di zucchero
1 bustina di vanillina
granella di zucchero q.b.

Mettete in una ciotola 250 g. di farina d’avena, fate una fontana e nel mezzo metteteci il lievito di birra diluito in pochissima acqua tiepida, 4 uova e un pizzico di sale.
Iniziate a impastare, incorporando poco a poco la farina, unite il burro morbido a pezzettini e poi lo zucchero anch’esso poco alla volta, facendo assorbire alla pasta questi ingredienti.
Aggiungete infine la vanillina, lavorate con forza la pasta, che sarà molto morbida fino a quando sarà vellutata.Coprite con una salvietta e lasciatela lievitare per 4 ore in un luogo non freddo. Quando la pasta sarà lievitata, sgonfiatela sbattendola sulla spianatoia. Aggiungete la farina rimanente poco alla volta, sempre lavorando fino a ottenere la consistenza di una pasta da pane molto morbida (ricordate pasta morbida = pane soffice). Lavorate ancora energicamente l’impasto e forgiatelo come una ciambella molto larga, che deporrete in una teglia dal diametro di circa 30 cm. a bordi bassi. Lasciate lievitare la ciambella fino a che sarà ben aumentata di volume e soffice al tatto, ci vorranno circa 3 o 4 ore. Spennellate con delicatezza la ciambella con l’uovo rimasto sbattuto e distribuitevi sopra la granella di zucchero.
Infornate nel forno caldo a 180 gradi per mezzora abbondante. Quando sarà cotta, togliete la  ciambella di avena dalla teglia e lasciatela raffreddare sopra una gratella.

Buon appetito!