Home C'era una volta All’ABC nasce la stella di Charles Trenet

All’ABC nasce la stella di Charles Trenet

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Il 25 marzo 1938 Charles Trenet si esibisce all’ABC di Parigi in uno spettacolo tutto per lui. Il concerto è un po’ un test dopo il suo primo successo come solista con Je chante un brano nato sotto l’ala protettiva di Maurice Chevalier.

Sta nascendo una stella

L’applauso caloroso del pubblico in sala rinfranca il giovane chansonnier e attenua le paure, ma la vera sorpresa sono i giudizi della critica. I titoli dei giornali il giorno dopo raccontano che «une nouvelle étoile vient de naître», cioè “sta nascendo una stella”. Anche la Parigi che conta è tutta per lui. Fra i più soddisfatti ci sono Jean Cocteau, Max Jacob, Colette,e anche un Chevalier ancora un po’ incredulo. Nel 1938 Trenet vince il Prix du Disque e tutta Parigi impazzisce per questo giovane che mescola swing e poesia, tradizioni e rinnovamento attingendo a piene mani dalla straordinaria ed effimera vivacità di un periodo che vive con la stessa intensità il Fronte Popolare, il jazz e il surrealismo.

Il mito

In breve tempo assurge a mito e le sue canzoni, Je chante Y’a d’la joie, Le soleil et la lune, La mer, Douce France e tante altre diventano la fonte d’ispirazione primaria per gran parte dei protagonisti della canzone francese contemporanea, da Georges Brassens, che lo ha sempre considerato suo padre spirituale, a Jacques Higelin. Da quel momento il passare degli anni non scalfisce la sua popolarità. Il suo spirito sembra vivere fuori dalle miserie del tempo che scorre. Nel 1978 pubblica un libro di memorie, “I miei anni giovanili” e lo presenta annunciando di voler cantare per sempre, cioè fino a quando la salute lo regge.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".