Home C'era una volta Finisce l’avventura indipendente della Sun Records

Finisce l’avventura indipendente della Sun Records

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Il 1° luglio 1969 Sam Phillips, il fondatore della Sun Records, vende la sua leggendaria etichetta a Shelby Singleton per una cifra imprecisata. Finisce così l’avventura indipendente di una delle case discografiche che più hanno segnato la storia del rock and roll. Fondata a Memphis nel 1952 questa piccola etichetta è stata, nel corso degli anni, il trampolino di lancio di artisti come, solo per citarne alcuni, Elvis Presley, Johnny Cash, Bobby “Blue” Bland, Ike Turner, Junior Parker, Conway Twitty, Jerry Lee Lewis, Roy Orbison, Carl Perkins, Charlie Rich e James Cotton.

Un mancato difensore di criminali

Chissà quale sarebbe stato il destino del rock and roll senza il coraggio e l’intraprendenza di Sam Phillips, un artigiano del disco che si definisce “un mancato difensore di criminali” perché non ha mai finito gli studi in legge. Nel 1941 si ritira dall’università di Florence, in Alabama, per dare un contributo al modesto bilancio della sua famiglia. Lavora come disc-jockey in varie emittenti dell’Alabama e del Tennessee fino a quando, nel 1946, approda alla stazione radio WREC di Memphis nella quale ha il compito di registrare i concerti che si tengono al Peabody Hotel, di commentarli e mandarli in onda. Quattro anni dopo attrezza  un vecchio garage e apre il Memphis Recording Service al 706 di Union Avenue, il suo primo studio di registrazione. Insegue un’idea: quella di offrire a tutti la possibilità di incidere un disco. Chiunque, a pagamento può registrare e pubblicare, anche una sola copia. In realtà ha un chiodo fisso in testa: far uscire la musica nera dal ghetto in cui è rinchiusa. Nel 1951, in società con il disc-jockey Dewey, fonda la The Phillips Records. Nello stesso anno un disco di sua produzione, Rocket 88 di Jackie Brenston and his Delta Cats, scritto da Ike Turner entra nella classifica dei dischi più venduti ed è oggi considerato da molti il primo disco di Rock and roll della storia.

L’impresa non era partita benissimo

I soldi guadagnati vengono investiti nell’avventura della Sun Records che nasce nel 1952 ma non parte benissimo. Il primo disco Blues in my condition di Jackie Boy and Littie Walter viene registrato ma non pubblicato. Va meglio con Drivin’ slow di Johnny London, Dreary nights di Walter Bradford e Got my application baby di Gay Garth ma la situazione economica non sembra incoraggiante. Nel 1953 arrivano i primi risultati con il buon successo di Bear cat, un brano interpretato da Rufus Thomas. La grande occasione arriva però nel 1954 quando un ragazzone bianco varca le porte dei suoi studi per realizzare un disco da regalare a sua madre per il compleanno. Si chiama Elvis Presley. Sam ne intuisce le potenzialità, lo scrittura e poi, grazie alla sagace e spavalda faccia tosta del “colonnello” Parker, manager del ragazzo, ne rivende a peso d’oro il diritti alla RCA Victor. Finalmente arrivano i soldi, tanti da perderci la testa! Ma Sam non è il tipo da perdersi per il denaro. Potenzia gli studi e lancia una serie incredibile di artisti. Negli anni Sessanta, però, l’arrivo del beat cambia lo scenario musicale e sembra mandare definitivamente in soffitta il “vecchio” rock and roll. Per qualche tempo Sam Phillips resiste con il piglio del lottatore, ma poi cede. L’atto di vendita della Sun segnerà anche la fine di un’epoca.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".