Home C'era una volta George Duke, una tastiera a cavallo tra i generi

George Duke, una tastiera a cavallo tra i generi

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Il 12 gennaio 1946 a San Rafael, in California, nasce il tastierista George Duke, uno dei musicisti che alla fine degli anni Sessanta ha rivoluzionato il rock con nuovi impieghi delle tastiere e del sintetizzatore.

Un trio molto apprezzato

Studia musica fin dai primi anni di vita diplomandosi nel 1967 al conservatorio di San Francisco. Dal 1965 al 1967 si fa le ossa suonando all’Half Note di San Francisco poi forma un trio che dal 1966 al 1970 accompagna il gruppo vocale The Third Wave e si esibisce anche al festival di Monterey del 1968. Il trio di Duke accompagna successivamente vari musicisti di passaggio, tra cui Dizzy Gillespie e Kenny Dorham e nel 1969 fa da sezione ritmica al gruppo di Jean-Luc Ponty.

Miglior tastierista del jazz-rock

Chiusa l’esperienza del trio George Duke nel 1971 inizia a collaborare con Frank Zappa. In questo periodo pubblica anche una serie di album solisti come Feels, Faces in reflection, I love the blues, The aura will prevail e Liberated fantasies per i quali una parte consistente della critica lo insignisce del titolo di “ miglior tastierista del jazz-rock”. Nel 1976 effettua con Billy Cobham un tour europeo da cui viene tratto l’album live Cobham and Duke live Negli anni seguenti consolida la sua fama e nel 1981 forma, insieme a Stanley Clarke il Clarke-Duke Project. Tra i musicisti che si avvalgono del suo lavoro ci sono Airto Moreira, Flora Purim, Stanley Clarke, Eddie Henderson, Sonny Rollins, Aretha Franklin, Quincy Jones, Sarah Vaughan, Jeffrey Osborne, Rufus, Angela Bofill, Smokey Robinson, Sister Sledge, Stephanie Mills, Deniece William e altri. Muore a Los Angeles il 5 agosto 2013.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".