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Freud, l’uomo che riconciliò l’io con l’ambiente

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Sulla base della distinzione tra l’IO e l’ES Freud iniziò a poter analizzare i rapporti di costruzione conscia ed inconscia dell’EGO, superando in tal modo la dicotomia, di matrice cartesiana di una concezione psichica della pura Mente, separata dalla vita somatica-materiale del corpo e delle sue relazioni con l’ambiente. I fondamenti cognitivi a riguardo delle insorgenze dei fenomeni psichici, hanno avuto il loro inizio con gli studi di Sigmung Freud .

L’io, l’es e l’ego

Analizziamo i fondamenti cognitivi dell’opera di Freud, senza addentrarci nelle metodologie terapeutiche delle nevrosi e di altre metodologie di cura psichiatrica della mente. Infatti a noi interessano i fondamenti cognitivi della scienza ed in particolare la concezione di Freud che mette in luce la mancanza di equivalenza tra la oggettività logico percettiva dell’IO, intesa come riconoscimento speculare di se stessi, e la soggettività emozionale e pulsionale del sentirsi interiormente (ES), dove l’IO e l’ES si comportano come elementi psichici distinti ed a volte conflittuali, della formazione cosciente ed integrata dell’EGO , e cioè di una personalità integrata e libera e creativa dell’individuo operante in un determinato contesto storico della comunicazione interattiva.

Sulla base della distinzione tra l’IO e l’ES Freud iniziò a poter analizzare i rapporti di costruzione conscia ed inconscia dell’EGO, superando in tal modo la dicotomia, di matrice cartesiana di una concezione psichica della pura Mente, separata dalla vita somatica-materiale del corpo e delle sue relazioni con l’ambiente. Ciò che rimane attuale e che quindi permette ancora una profonda riflessione sulla Scienza dell’Uomo, è derivabile dalla semplice ma pregnante osservazione di Freud, quando dice testualmente: «l’IO non è padrone in casa propria» e cioè che l’IO è dominato inconsciamente dall’ES , che dimostra la sua superiorità proprio perché è inaccessibile al linguaggio essendo nascosto nelle più antiche strutture cerebrali che agiscono inconsciamente, cioè al di fuori della strutturazione cerebrale dell’IO basata sulla coscienza razionale e percettiva delle propria identità.

L’inconscio

Per dimostrare la naturale superiorità dell’ES (Inconscio) dalla struttura logica e cognitiva cosciente dell’IO , Freud propose varie considerazioni che qui sintetizzo:

a) L’ES orienta la struttura logico percettiva dell’IO; pertanto i nostri stati di coscienza mentale non sono garantiti da una falsa continuità di identità cognitiva, proprio in quanto essi vanno a dipendere da uno spazio cerebrale neuro-psichico di natura inconscia ed indeterminata a cui appartiene anche il sogno.

b) L’ES nasce prima dell’IO; infatti l’inconscio va a maturazione neurologica prima dell’IO in quanto quest’ultimo tende a stabilizzarsi solo dopo la pubertà.

c) L’inconscio non va confuso con l’irrazionale ; ciò in quanto essendo «pre-cosciente», può divenire coscienza emergente, rimuovendo gradualmente nell’oblio la radicalizzazione delle propria identità soggettiva, così da poter agire da catalizzatore, impedendo il dissociarsi dell’IO dall’ES, condizione quest’ultima che può provocare isolamento mentale ed al contempo limitare la costruzione veramente cosciente ed integrata dell’EGO.

Sulla base di tale distinzione tra l’IO e l’ES, Freud sottolineò la unicità di ogni persona basata su una inimitabile strategia di costruzione dell’EGO, la cui auto-analisi dà luogo ad una ricerca senza fine di se stessi, perseguendo coscienziosamente l’antica affermazione di San Agostino: «In interiore nomine habitat veritas. Come conseguenza alla precedente considerazione Freud derivò l’altro fondamento importante per tutto il Sapere Scientifico ed Umanistico, che risiede nel superamento della concezione cronologica e lineare del tempo. Infatti nel rapporto tra l’IO e l’ES il Presente ed il Passato e l’anticipazione del Futuro, convivono poiché le tracce mnemoniche, riemergono improvvisamente alla memoria come ricordi, così che la mente nella costruzione del proprio EGO, rielabora e confronta costantemente presente e passato proiettandolo verso il futuro, sia integrando i ricordi con il presente, per prendere decisioni ed atteggiamenti comportamentali adeguati agli eventi ed al loro svolgimento, ovvero si attiva rimuovendo i ricordi per cercare con il loro oblio di dare rinnovata coerenza al presente evitando di incorrere negli errori del passato.

Con Freud ci si rende conto che la facoltà più importante, più influente, non è l’IO, e cioè la rappresentazione cognitivamente cosciente dell’intelletto, in quanto l’uomo non è padrone neppure di se stesso, essendo in realtà dominato dall’inconscio, ossia da quell’intreccio di pulsioni biologiche naturali dell’ES di cui non siamo ancora sufficientemente consapevoli.

Le raccomandazioni di Freud

La raccomandazione principale di Freud è pertanto quella di cercare la reale peculiarità di costruzione cosciente dell’EGO creativo naturalmente interiorizzata in ogni individuo, evitando pertanto di iscriverlo in un sapere già dato ed uniformemente acquisito. La seconda raccomandazione deriva dalla necessaria attenzione volta ad evitare ogni forma di dissociazione tra l’IO e l’ES , poiché la scissione tra la propria identità logico percettiva e l’ES, pulsionale-recondito, provoca estraneità dalla propria costruzione funzionale dell’EGO, provocando atteggiamenti nevrotici o maniacali a seconda che la scissione prediliga la conservazione dell’IO , o l’abbandono alle pulsioni dell’ES; quest’ultime in quanto isolate comportano atteggiamenti irrazionali, e quindi forieri di stress e disturbi della propria personalità e comportamento.