Home C'era una volta Aaron Bell, un contrabbasso dal gioco elastico

Aaron Bell, un contrabbasso dal gioco elastico

SHARE

Il 24 aprile 1922 a Muskogee, in Oklahoma, nasce il contrabbassista Aaron Bell, il cui nome completo è Samuel Aaron Bell.

Gli inizi con Andy Kirk

Insegnante di musica, diplomato alla Xavier University, inizia l’attività jazzistica nel 1947, subito dopo il congedo dal servizio militare in marina, con l’orchestra di Andy Kirk. Tornato per un anno all’insegnamento suona poi con varie formazioni quali quelle di Ed Wilcox, Lucky Millinder, Herman Chittison, Teddy Wilson, Lester Young, Eddie Heywood, Johnny Smith, Dorothy Donegan, Mat Mathews e altre. Incide anche con Charlie Shavers, Urbie Green e Sir Charles Thompson, e dal 1954 al 1956 è a capo d’un proprio trio di cui fanno parte il pianista Charlie Bateman e il batterista Charles Smith.

Gli anni con Duke e la composizione di brani extrajazz

Dopo una parentesi con Billy Taylor, Aaron Bell entra a far parte nel 1960 dell’orchestra di Duke Ellington con la quale resta tre anni, incidendo fra l’altro Midriff e gli album della Impulse che affiancano Duke a John Coltrane e a Coleman Hawkins. Lasciato Ellington, si dedica alla composizione, scrivendo musica per i teatri off-Broadway e per la compagnia sperimentale La Mama. Riprende anche l’insegnamento, suonando però di tanto in tanto in qualche festival, e partecipando ai concerti d’un gruppo di ex-ellingtoniani diretto da Cat Anderson. Contrabbassista di valore dal gioco elastico che si richiama a quello di Jimmy Blanton e Oscar Pettiford, Bell scrive anche opere extrajazzistiche quali la Watergate Sonata per pianoforte, il Rondo Schizo per clarinetto e pianoforte e la Frugal fuge per piccola formazione. Muore il 28 luglio 2003.

 

Previous articleCamping di qualità: le regioni italiane da scoprire
Next articleQuanto consuma una pompa di calore e perché conviene
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".