Home Salute e Benessere Anagallide, una pianta dalle proprietà espettoranti

Anagallide, una pianta dalle proprietà espettoranti

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Anagallide

L’Anagallide appartiene alla famiglia delle Primulaceae ed a seconda delle regioni d’Italia prende nomi diversi. E’ una pianta con proprietà bechiche, espettoranti, astringenti.

Il suo nome deriva dal greco “anagelao” che significa “scoppiare dal ridere”, in quanto si riteneva avesse proprietà esilaranti, veniva considerata apportatrice di benessere e serenità. Secondo una tradizione popolare, il nome Anagallide deriva dagli effetti tossici della pianta sulle galline. Le proprietà tossiche dei semi delle anagallidi sono note da secoli “… e comunemente si crede dal volgo, che i piccoli uccelli delle nostre campagne avvelenino, coi semi di queste piante, i loro novelli quando li vedono caduti in schiavitù dell’uomo, e ciò facciano dandoglieli essi stessi per cibo nelle gabbie ove quelli si trovano imprigionati”. Mordigallina, Anagallide: tanti nomi per una piantina così piccola, che ora viene botanicamente indicata come ‘Anagallia arvensis. Il suo nome generico è dedicato a Lisimaco, medico greco dell’antichità, mentre ‘arvensis’ è riferito al suo habitat campestre. Più singolare l’origine di ‘Anagallis’, quindi di ‘Anagallide’ e di ‘Mordigallina’, dal greco ‘Anagelao’ che significa ‘ridere-gioire’. Con probabilità queste parole si riferiscono alla caratteristica della pianta che apre ridente i suoi fiori solo sotto il sole, ma forse anche per le sue antiche proprietà esilaranti. La parola ‘Centonchio’, proviene dal latino ‘Centunculus’, un panno costituito da un insieme di stoffe differenti, che veniva chiamato ‘Centone’. Sin dai tempi di Dioscoride (I secolo d.C.) era considerata un’erba officinale pregiata per curare la follia e la malinconia: non è un caso quindi che il suo nome derivi da “anagheláo”, “rido”, proprio per le sue presunte proprietà esilaranti. La pianta è conosciuta anche con il nome di “primula rossa” e di “mordigallina”. I suoi fiori non si schiudono nelle giornate piovose e anticipano la chiusura delle loro corolle, quando il sole è oscurato: questo fenomeno ha fatto sì che per secoli l’anagallide fosse considerata una sorta di barometro e gli inglesi la chiamano ancora oggi “il barometro del povero”.

L’Anagallis arvensis L. appartiene alla famiglia delle Primulaceae ed a seconda delle regioni d’Italia prende nomi diversi;i nomi più comuni sono:gallinella,centocchio rosso,ma anche erba canaina e erba peguana in Liguria,pavarina in Veneto,voli di Cisile in Friuli ,morsellina in Abruzzo,morviglina in Campania e crisciuneddu in Sicilia.È una pianta erbacea annuale o talvolta biennale con fusti ascendenti a sezione quadrata e in qualche caso con nodi.

Le foglie sono normalmente opposte cioè riunite in fascetti di 3 o 4, sono di forma ovale,acuminata;la superficie delle pagine è glabra e cosparsa di punti di color ruggine. I fiori si trovano sul lungo peduncolo all’ascella delle foglie,sono di colore variabile dal blu al rosso e hanno un calice di 5 sepali e una corolla di 5 petali saldati tra di loro alla base. I frutti sono racchiusi in una capsula sferica contenente numerosi semi di colore marrone scuro oppure nero; durante la maturazione la parte superiore della capsula si apre permettendo la fuoriuscita dei semi.

È comune in tutta Italia ed è facile reperirla nei campi coltivati,nei luoghi erbosi,nei frutteti e vigneti,lungo le strade e nei terreni aridi e nelle zone sabbiose in riva al mare.
La parte della pianta che ha attività farmaceutica è nella porzione aerea.
La pianta si raccoglie al momento della fioritura in giugno/agosto,poi si recide al colletto e si monta dalle foglie secche.Si conserva essiccandola e ponendola in strati sottili in un luogo reato e all’ombra e muovendola spesso,viene conservata in sacchetti di carta o di tela.

L’Amamelide ha proprietà bechiche, espettoranti, astringenti. I principi attivi sono le saponine che sono molto irritanti per le mucose e di forte potere emolitico e hanno tossicità molto elevata. L’ Anagallide può essere considerata un tipico esempio di pianta attiva da usare con cautela e sotto stretto controllo medico.
Agisce come sedativo dello stimolo della tosse e blando espettorante inoltre ha un’influenza positiva sulla circolazione venosa periferica ed è utile nei casi di gambe gonfie e affaticate ma va usata con cautela.
Le preparazioni di Anagallide per uso esterno possono essere irritanti a dosi elevate

I CONSIGLI DEL FARMACISTA

Uso interno
Viene usata la porzione aerea della pianta per la cura della tosse facendo un infuso di 1 g in 100 ml di acqua;due cucchiaini al giorno

Uso esterno
Si usa per la porzione aerea della pianta per gambe e piedi affaticati e gonfi facendo un infuso di 3 g in 100 ml di acqua.
Fare pediluvi non frizionare non applicare sulle zone ulcerate

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

La specie è soggetta a restrizioni legali in alcuni Paesi. In molte regioni italiane è specie protetta ed è quindi vietata la raccolta.