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Arctic30, Cristian libero su cauzione

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Cristian D’Alessandro, l’attivista di Greenpeace, è quasi libero. Potrebbe tornarlo definitivamente entro domenica. I giudici russi ne hanno deciso la scarcerazione su cauzione. Sale così a dieci il numero di attivisti degli Arctic 30, detenuti dal 18 settembre scorso, rilasciati dietro pagamento di una cauzione dal tribunale di San Pietroburgo.

«Sono troppo euforico, datemi il tempo di riprendermi»: Così Aristide D’Alessandro, padre di Christian, ha risposto all’agenzia Ansa. «Sto avvertendo parenti ed amici», ha aggiunto il padre dell’ esponente di Greenpeace. «Al 99% mi rechero’ in Russia per andare a prendere mio figlio».

Arctic 30 ancora in carcere

La brasiliana Ana Paula Alminhana Maciel degli Arctic 30 era stata la prima non russa a cui è stata concessa questa misura, seguita dal neozelandese David John Haussmann, dall’argentino Miguel Hernan Perez Orsi, dall’italo-argentina Camila Speziale (la piu’ giovane del gruppo), dal canadese Paul Ruzycki e dal polacco Tomasz Dziemianczuk. Ieri era stata la volta di Ekaterina Zaspa, il medico a bordo dell’Arctic Sunrise, del fotografo freelance Denis Sinyakov e di Andrey Allakhverdov.

L’unico a cui, per il momento, è stata negata la libertà su cauzione è stato l’australiano Colin Russell, al quale è stata invece prolungata la detenzione di altri tre mesi.

 

La soddisfazione delle Istituzioni

Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha espresso all’avvocato Aristide D’Alessandro, padre di Cristian, il proprio compiacimento per la liberazione dell’attivista. «Nel corso della cordiale conversazione telefonica, avverte un comunicato, il presidente Letta ha confermato che la vicenda continuerà a essere seguita con la massima attenzione. Da parte sua, l’avvocato D’Alessandro ha ringraziato per l’impegno profuso dalle autorità italiane e per l’assistenza fornita al figlio in queste settimane dai nostri uffici diplomatici e consolari in Russia».

«Siamo molto soddisfatti per la decisione odierna di accogliere la cauzione per la custodia cautelare di Cristian d’Alessandro, e per questo vogliamo ringraziare il ministro Emma Bonino, il suo staff, l’ambasciatore Cesare Ragaglini e il console Luigi Estero per il lavoro fatto con partecipazione e determinazione in questi due mesi». Così Ivan Novelli, presidente di Greenpeace Italia, ha commentato la decisione del tribunale di San Pietroburgo. «Da domani – aggiunge Novelli – saremo nuovamente in trincea perche’ rimangono ancora in piedi accuse gravissime e manifestamente infondate».

«Il rilascio su cauzione dell’attivista italiano è finalmente una buona notizia. Ora il governo verifichi che la sua libertà sia piena e possa uscire subito dalla Russia», dichiarano i deputati del Partito democratico Michele Anzaldi e Enzo Amendola, componente della Commissione Esteri della Camera. Che, tuttavia, avvertono: «Non vorremmo che la cauzione – spiegano – permettesse all’attivista, ingiustamente incarcerato per due mesi, di uscire di prigione con l’obbligo di dover comunque rimanere in Russia. Sarebbe un modo per far proseguire l’inaccettabile abuso commesso in queste settimane nei confronti di 30 giovani. E’ opportuno – proseguono i parlamentari dem – che le nostre autorità si attivino anche attraverso l’ambasciata italiana per comprendere in maniera chiara come stanno le cose. Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, intervenga subito e informi il Parlamento». Analoghe sollecitazioni sono venute da Ermete Realacci e dalla sen. Loredana De Petris, capogruppo del Misto.

Greenpeace, la battaglia continua

Il direttore esecutivo di Greenpeace International, Kumi Naidoo, ha così commentato le notizie arrivate da San Pietroburgo: «Rimaniamo sconcertati e affranti per il fatto che al nostro collega Colin sia stata rifiutata la cauzione e che sia stato mandato di nuovo in prigione per altri tre mesi. Gli Arctic 30 non saranno liberi fino a quando ognuno di loro sarà tornato a casa dalle proprie famiglie».

Nei giorni scorsi migliaia di persone in 263 città di 43 paesi in tutto il mondo hanno preso parte a manifestazioni pacifiche di solidarietà con gli Arctic30, in carcere da 2 mesi, in seguito alla protesta contro la piattaforma petrolifera della Gazprom e le trivellazioni nel Circolo Polare Articolo del colosso energetico russo.