Home Green in Action Be alive: lo sport contro il razzismo

Be alive: lo sport contro il razzismo

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sport senza frontiere

Be Alive ha un unico obiettivo: promuovere tra giovani la pratica sportiva e valori positivi che ne derivano. Be Alive coinvolgerà studenti ed associazioni che grazie a trainer e volti noti del mondo dello Sport saranno a disposizione dei ragazzi e del pubblico per permettere di sperimentare le diverse discipline sportive quali Hockey, Football, scherma, arrampicata, pallavolo, basket, rugby, arti marziali, danza, tiro con l’arco ed altro.

L’iniziativa si propone di veicolare incoraggiare i principi dello Sport promossi da Sport at the Service of humanity movimento globale ispirato alle parole di Papa Francesco quali amore compassione equilibrio Gioia espirazione rispetto. Promosso dal Pontificio consiglio della Cultura e organizzato dal Cortile dei Gentili in collaborazione con L’OPES e La ONLUS Sport senza Frontiere l’iniziativa trovato il supporto e il sostegno anche di molti enti e aziende quali AIG, ASSIB,  Benacquista, Cisco, FIGC Divisione calcio a 5,Iccrea Holding, OPES e Unisalute. Il Cortile dei Gentili prende ispirazione dalle parole di Benedetto XVI che hanno ispirato il Pontificio consiglio della cultura e il suo presidente il cardinale Gianfranco Ravasi a creare uno spazio di incontro e dialogo tra credenti e non interrogandosi sulla propria fede. Il Cortile dei Gentili si è affermato come luogo di incontro e confronto su temi quali l’etica la legalità La scienza la fede l’arte e tecnologie con voci è personalità tra la cultura Laica e Cattolica appartenenti al mondo accademico del giornalismo della religione della politica e l’altro Con lo scopo di superare la differenza tra il mondo laico e cattolico apparentemente inconciliabili.

Storicamente durante gli anni 20-19 a. C. l’Antico tempio di Gerusalemme, oltre a riservare un area ai membri del popolo di Israele, predispose uno spazio dedicato ai non ebrei, i cosiddetti “Gentili” che si avvicinavano allo spazio sacro per interrogare i rabbini e i maestri della legge con domande sulla religione, sul mistero e su Dio; in quello spazio non esistevano discriminazioni di cultura lingua o professione religiosa ed era possibile pregare e avvicinarsi al Dio ignoto.

Anche Papa Francesco ha ribadito l’importanza del Cortile, un luogo dove credenti e non credenti possono dialogare su temi fondamentali dell’etica dell’arte e della Scienza Anche questa è una via di Pace per il mondo ferito.

L’ OPES, Organizzazione Per l’educazione allo Sport, insieme a University of Western Cape, realizzerà un progetto volto l’abbattimento dei pregiudizi razziali presenti all’interno della comunità sudafricana. “Un calcio al razzismo” per 12 mesi ha l’obiettivo di sviluppare la coesione sociale tra diversi gruppi etnici e sociali a Città del Capo promuovendo l’attività sportiva come strumento di incontro tra etnie culture ma soprattutto classi sociali diverse per contrastare i comportamenti devianti in età giovanile dei ragazzi sudafricani. Il progetto vuole promuovere l’integrazione tra diverse etnie, ridurre il gender-Gap e coinvolgere i diversamente abili; per queste ragioni verrà promossa non solo la partecipazione a squadre miste ma anche la stessa partecipazione a differenti etnie. Per l’ OPES lo sport non è solo uno strumento ludico e ricreativo, ma anche una chiave per includere le fasce più svantaggiate della società che vivono in contesti difficili come a Scampia in Italia oppure  Ziguinchor in Senegal.

Sport senza Frontiere Onlus organizza percorsi sportivi guidati in collaborazione con associazioni sportive e mediche e crede nello sport come strumento di integrazione per il cambiamento sociale. Garantire l’accesso allo sport a chi ne ha bisogno, portarlo dove non c’è e diffonderne e i principi e valori è la missione dell’ associazione che opera in Italia a Milano, Roma, Torino e Napoli e da qualche anno anche in Argentina a Buenos Aires. Sport senza frontiere Onlus risponde  alla necessità di un intervento innovativo e tempestivo grazie alla pratica sportiva che è un importante fattore di prevenzione e tutela della Salute, uno strumento di integrazione e inclusione sociale.

La scorsa estate Sport senza Frontiere ha voluto dare il suo contributo alle famiglie del Centro Italia colpite dal sisma con” Joy”, il centro estivo residenziale polisportivo e gratuito. Le famiglie sono state aiutate durante l’estate dopo la fine dell’anno scolastico a far giocare i bambini svolgendo attività fisica. Joy torna per regalare una parentesi estiva spensierati a bambini di Amatrice ,Arquata del Tronto ,Accumuli, Acquasanta Terme, Macerata, Montereale ,Pieve Torina, Cagnano Amiterno, Ussita Visso. Questo centro permette ai bambini e ragazzi di allontanarsi dalle difficoltà della loro realtà quotidiana e di aprirsi a nuove positive esperienze.

DOVE E QUANDO

Dal 25 giugno al 23 luglio al Terminillo                                   Ogni settimana per quattro settimane si alterneranno circa 50 bambini che saranno affidati allo staff di Sport senza Frontiere Onlus composto da educatori, psicologi e volontari , potenziato da operatori e allenatori di alcune Federazioni sportive che porteranno i loro testimonial ad insegnare sport ai bambini.