Home C'era una volta Billy Banks, il cantante del jazz orchestrale

Billy Banks, il cantante del jazz orchestrale

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Il 19 ottobre 1967 muore a Tokyo Billy Banks, uno dei cantanti più amati dai direttori delle grandi orchestre jazz.

Scoperto da Irving Mills

Nato ad Alton, in Illinois, nel 1908 viene scoperto per caso dal celebre impresario Irving Mills nel 1932 che lo ascolta mentre si sta esibendo in un night club di Cleveland nell’Ohio. Mills lo scrittura e lo inserisce in una lunga serie di registrazioni discografiche di numerosi jazzisti di primo piano. La sua voce entra così in leggendarie incisioni di Henry “Red” Allen, Pee Wee Russell, Joe Sullivan, Eddie Condon, Zutty Singleton, Thomas “Fats” Waller e George “Pops” Foster ancora oggi considerate tra le migliori testimonianze dell’epoca.

La scelta di mettersi proprio dura poco

Approfittando dell’improvvisa popolarità in quello stesso 1932 forma una propria orchestra con la quale suona al “Connie’s Inn” di New York. Tornato l’anno dopo a Cleveland, canta in vari gruppi locali. Nel 1934 viene ingaggiato da Noble Sissle con il quale rimane per alcuni anni. Dal 1938 al 1950 si esibisce quasi ininterrottamente al “Diamond Horseshoe”, un locale di Billy Rose. Negli anni Cinquanta si stabilisce in Giappone dopo lunghi periodi di permanenza in Asia e in Australia. Ottimo cantante, dotato di notevoli doti jazzistiche è particolarmente adatto per il jazz orchestrale grazie al suo stile vocale che ricorda quello di Cab Calloway.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".