Home C'era una volta Bobby Donaldson, uno dei migliori batteristi di jazz tradizionale

Bobby Donaldson, uno dei migliori batteristi di jazz tradizionale

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Il 1° luglio 1971 muore a New York il batterista Bobby Donaldson uno dei migliori batteristi che il jazz tradizionale abbia avuto.

Nato in una famiglia di musicisti

Nato a Boston, nel Massachusetts, il 29 novembre 1922 il suo nome completo è Robert Stanley Donaldson. Cresciuto in una famiglia di musicisti studia musica fin da ragazzo e ottiene le sue prime scritture tra il 1939 e il 1941 con varie orchestre della sua città natale tra cui quella di Tasker Crosson. Durante il servizio militare suonare con Russell Procope e successivamente con Cat Anderson. Nel 1947 perfeziona negli studi musicali alla Schillinger House e verso la fine degli anni Quaranta lavora con Paul Bascomb e con Willis Jackson. Tra il 1950 e il 1952 è con l’orchestra del clarinettista Edmond Hall al Café Society di Boston.

Una carriera lunga

Nella prima metà degli anni Cinquanta è attivissimo e suona, spesso in contemporanea, con le orchestre di Sy Oliver, Lucky Millinder e Andy Kirk. Successivamente la sua batteria scandisce il ritmo delle orchestre più prestigiose dell’epoca come quelle di Buck Clayton, con cui suona al “Basin Street” di New York, Benny Goodman, Red Norvo, Eddie Condon; Ruby Braff e Mel Powell solo per citare le più conosciute. Instancabile, nel 1957 i Seven Avenue Stompers, una band di stampo dixieland, composta da musicisti dotati come Emmett Berry, Vic Dickenson, Buster Bailey, Red Richards e Al Lucas, con la quale registra anche una serie di dischi per la World Wide e la Savoy.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".