Home C'era una volta Buffalo Springfield, la band del compressore stradale

Buffalo Springfield, la band del compressore stradale

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Il 3 marzo 1966 a Los Angeles nascono i Buffalo Springfield. La band unisce musicisti dalle esperienze più varie ed è destinata a lasciare un segno profondo nella storia del rock.

Un singolare inseguimento

Dei Buffalo Springfield fanno parte tre chitarristi ricchi di talento e di idee come Stephen Stills e Richie Furay, provenienti dal gruppo folk degli Au Go Go Singers e il canadese Neil Young dei Mynah Birds. Sempre dai Mynah Birds proviene anche il bassista canadese Bruce Palmer. La formazione è completata da un altro canadese: il batterista Dewey Martin già con i Dinah. In un primo momento al gruppo si era unito anche il bassista Ken Koblun, ma la sua collaborazione era durata lo spazio di un respiro. Da tempo Stills e Furay inseguivano l’idea di mettersi insieme a Young, ma per varie ragioni il canadese si era sempre sottratto agli impegni. La leggenda racconta che, proprio quando i due chitarristi, rotti i ponti con il loro gruppo, stavano ormai stavano pensando a una soluzione diversa, Neil Young li avesse raggiunti a Los Angeles viaggiando in autostop e compiendo l’ultimo tratto di strada a bordo di un carro funebre.

Un’idea per il nome

Il 3 marzo 1966 il gruppo è ormai una realtà, anche se non ha un nome. La soluzione è presto trovata. In una pausa della riunione costitutiva, Furay si alza per sgranchirsi le gambe e osserva fuori dall’appartamento gli operai di un cantiere stradale. Accanto a loro c’è un compressore che reca sul fianco il nome della ditta produttrice: Buffalo Springfield. Lo propone ai compagni che accettano. Nasce così uno dei più gruppi più amati dal movimento hippy. Una serie di concerti al fianco dei Byrds e regolari quanto affollate esibizioni al “Whisky a go go” sul Sunset Strip di Los Angeles li imporranno all’attenzione dei produttori più svegli e intuitivi. I primi a occuparsi di loro saranno Charlie Green e Brian Stone, il manager di Sonny & Cher. I due garantiranno alla band un contratto con la Atlantic e, soprattutto, un anticipo di ben dodicimila dollari. Nell’estate del 1966 i Buffalo Springfield pubblicheranno il loro primo singolo Nawadays Clancy can’t even sing, un brano scritto da Neil Young che verrà censurato per il testo. Non otterrà grandi risultati commerciali, ma contribuirà a far conoscere la band fuori dai confini della California Sarà l’inizio di una breve ma intensa produzione che farà del gruppo uno dei principali artefici del progressivo spostamento del folk verso i suoni elettrici e aggressivi del country rock.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".