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Clima, l’America contro Trump

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Clima, l'America contro Trump

L’America si è schierata… contro Trump. Oltre un migliaio tra sindaci, governatori, aziende ed università statunitensi si sono impegnati a perseguire gli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi nonostante l’ultima decisione presa dal presidente americano. Ad annunciarlo Michael Bloomberg, inviato speciale dell’Onu per le Città e il Cambiamento climatico.

Clima, l’America contro Trump

L’ex sindaco di New York che è diventato il paladino di questa nuova grande protesta a stelle e strisce ha consegnato a Guterres ed Espinosa, segretario generale delle Nazioni e segretario esecutivo dell’Unfccc, il documento dal titolo emblematico “We are still in”, vale a dire “Noi siamo ancora dentro” con un chiaro riferimento all’accordo di Parigi che ad ora conta già oltre 1219 firme e non di privati cittadini ma di veri tycoon e grossi manager delle più quotate multinazionali americane.

Clima, consegnate migliaia di firme a nome di aziende, università, sindaci e privati alle Nazioni Unite

“Uniamo le forze per dichiarare che continueremo a sostenere l’accordo di Parigi” è scritto nel documento di Bloomberg contro una decisione scellerata che “indebolisce uno dei pilastri chiave nella lotta al cambiamento climatico e danneggia la capacità del mondo di evitare gli effetti più pericolosi e costosi del riscaldamento globale”. La dichiarazione è stata già siglata da 125 sindaci, 9 Stati (California, Connecticut, North Carolina, Oregon, New York, Rhode Island, Virginia, Washington e Hawaii), 900 aziende (tra cui Amazon, Apple, eBay, Facebook, Google, Ikea, Microsoft, Nike, Uber, Unilever) e 180 tra college e università.    

Accanto alla dichiarazione, Bloomberg ha annunciato che nei prossimi mesi si lavorerà a quantificare l’impegno climatico delle realtà aderenti, che sarà poi inviato all’Onu. “Lavoreremo insieme per ridurre le emissioni Usa del 26% al 2025, così come avevamo promesso a Parigi”, ha dichiarato.

Clima, le donne in campo con una nuova mobilitazione

E nuove proteste sono in corso non solo in America ma anche in Italia come la nuova mobilitazione che parte dalle donne e che verrà lanciata a Roma il prossimo 26 e 27 giugno dal Womens Forum for the Economy and Society di Parigi. La mobilitazione di Roma intende raccogliere le adesioni di opinion leader della politica, economia, cultura, scienza e dei media del mondo femminile ma non solo.

La madrina sarà Laurence Tubiana, economista, Presidente dell’European Climate Foundation e capo negoziatore del Governo Francese alla Cop 21, che presenterà il manifesto-appello all’Accademia di Francia.

“Insieme a Laurence Tubiana, simbolo degli accordi sul clima di Parigi, vogliamo raccogliere migliaia di firme, coinvolgendo leader e personalità politiche, a cominciare dal Presidente Macron e dal Ministro della Transizione ecologica e solidale Nicolas Hulot, da sempre sostenitori e presenti alle nostre iniziative – ha dichiarato il Direttore Générale del Womens Forum Chiara Corazza -. Abbiamo scelto Roma perché qui 60 anni fa sono stati firmati i trattati che hanno reso possibile il sogno europeo. Intorno al rinnovamento di quel sogno vogliamo lanciare una grande mobilitazione che va oltre all’impegno sul clima per toccare i valori, gli ideali e il modello di sviluppo e di società che vogliamo costruire per noi e per i nostri figli”. Trump è avvertito.

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Castalda Musacchio
Giornalista professionista dal 2000, laureata e specializzata in Giornalismo e Comunicazioni di massa, in questi anni mi sono occupata, in particolare, dei rapporti tra media e società. Dopo aver lavorato per le principali testate giornalistiche e agenzie di stampa (ASCA, il Sole24ore, Geos, ed altre) per più di dieci anni sono stata in organico nel quotidiano Liberazione. Ideatrice e fondatrice del quotidiano Daily Green, da gennaio 2011 ricopro il ruolo di direttore responsabile della testata.