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Covid-19, L’Università di Venezia: lo spazio pubblico la priorità

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Spazio pubblico, l'Iuav lancia una proposta

Ripensare e ricostruire lo spazio pubblico è una delle priorità che lo stato di emergenza ha messo in luce. Dopo due mesi di città vuote e silenziose, in queste prime giornate di riavvio la sensazione che si respira è che ci sia una maggiore “voglia di città”, un desiderio forte di riappropriarsi degli spazi pubblici che non sono più solo “di passaggio”.

Ma in che modo le nostre città potranno convivere con il Coronavirus? Come dotarsi di nuovi strumenti che permettano di vivere insieme secondo le regole, senza rinunciare al dialogo, alla collaborazione, alla socialità? Come riorganizzare lo spazio pubblico in modo rapido, efficiente, efficace ma soprattutto tutti insieme?

Queste le domande che si sono posti alcuni studenti della laurea magistrale in Pianificazione dell’Università Iuav di Venezia (Gianluca Bassanese, Arianna Brestuglia, Pietro Legnani, Vittoria Ridolfi), che studiando le politiche urbane hanno individuato una risposta efficace nell’urbanistica tattica. Un approccio recente, ma già conosciuto e diffuso in molti paesi e sperimentato positivamente dal Comune di Milano.
Obiettivo dell’urbanistica tattica è cambiare e migliorare la fruizione dello spazio pubblico con l’adozione di tre importanti strumenti:
la collaborazione dei cittadini, dal dialogo tra associazioni di quartiere al coinvolgimento dell’amministrazione pubblica. La partecipazione è il concetto chiave dell’urbanistica tattica, che dà ai cittadini la possibilità di pensare e collaborare attivamente alla costruzione degli spazi, di creare una città le cui forme e funzioni vengono direttamente da coloro che la abitano.
il basso costo di piccoli interventi immediatamente realizzabili: dalla creazione di percorsi sulla pavimentazione alla realizzazione di nuove sedute e nuovo arredo urbano;
la temporaneità: elemento chiave di questo approccio e forse del futuro delle nostre città: interventi brevi, temporanei e immediati, per coinvolgere i cittadini, renderli promotori e protagonisti e permettere loro di scegliere in che modo vivere i propri spazi.Proprio studiando l’esempio di Milano, realtà all’avanguardia dal punto di vista del dialogo tra amministrazioni e cittadini, gli studenti di Pianificazione Iuav hanno presentato una proposta per la città di Firenze, in particolare per il quartiere di San Lorenzo che ospita il Monastero di Sant’Orsola, una scatola vuota da anni nel cuore del capoluogo toscano. Gli studenti hanno avuto la possibilità e il privilegio di conoscere quella realtà, di dialogare con i suoi attori e di assistere attivamente ai processi partecipativi. La loro idea è stata proposta all’Ordine degli Architetti, all’Università di Firenze, all’associazione Santorsolaproject, già intenzionati a portare avanti i risultati ottenuti in un anno di dialogo con la cittadinanza.

La fase 2 e quelle che seguiranno sono determinanti per il nostro futuro e l’urbanistica tattica è in grado di rispondere a molte questioni aperte dall’attuale situazione. Tutto va riorganizzato secondo le nuove regole: ampliare gli spazi pubblici per mantenere le distanze di sicurezza senza precludere la convivialità e lo scambio tra le persone. C’è bisogno di far respirare città e cittadini. E c’è bisogno di salvaguardare l’ambiente, incentivando gli spostamenti ecologici con nuovi percorsi e nuove tempistiche.

«La nostra proposta è rivolta alla città di Firenze – spiegano gli studenti – ma è applicabile a qualsiasi realtà, anche a Venezia. Trattandosi di una città su cui è molto complesso agire a livello urbano, l’urbanistica tattica può facilitare, con la sua rapida realizzazione e temporaneità, l’impresa di riprogettare gli spazi pubblici per restituire ai residenti una città rimasta deserta e che fino a poco tempo fa era invasa da un turismo in-sostenibile. Abbiamo la possibilità di ripensare lo spazio, di renderlo più vivibile adesso, ma anche per il futuro, quando i turisti torneranno, a partire da progetti temporanei che, se funzionanti, possono diventare stabili.

Non solo: tale formula può essere applicata a contesti più piccoli, come gli atenei o le scuole. Come studenti possiamo dire che ci mancano i nostri luoghi, che viviamo quasi più delle nostre case. Vogliamo tornare al più presto nelle Università, e per questo dobbiamo collaborare tutti, riorganizzando i nostri cortili, le nostre aule e tutti gli spazi che ogni giorno vivevamo per continuare ad abitarli oggi, rispettando le norme di sicurezza ma in libertà.»

Un impegno e un importante banco di prova per gli studenti di pianificazione dell’Università Iuav di Venezia, che dal loro percorso formativo apprendono saperi e metodi proprio per incidere positivamente sulla qualità e il benessere negli spazi di vita quotidiana.

La proposta è maturata al’interno del Laboratorio di Policy design, City Planning and  Evaluation Studio, tenuto dai docenti Francesca Gelli, Andrea Mariotto e Giulia Lucertini all’interno del corso di laurea magistrale in Pianificazione e Politiche per la città, il territorio e l’ambiente.

 

Progetto-UT-FIrenze_small2.jpgl’idea di progetto per il rione di San Lorenzo di Firenze