Home C'era una volta Curtis Amy, un sax oltre il bop

Curtis Amy, un sax oltre il bop

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L’11 ottobre 1929 nasce a Houston, nel Texas, il sassofonista e clarinettista Curtis Edward Amy, più conosciuto come Curtis Amy.

Un jazz più libero e aperto

Ispiratosi in modo particolare a sassofonisti come Gene Ammons e Sonny Stitt, Amy è uno dei più autorevoli rappresentanti di quella generazione che negli anni successivi all’esperienza dei boppers ha cercato nuove forme di sviluppo e di mediazione con quel jazz più libero e aperto che ha poi trovato il suo protagonista in John Coltrane. Dopo il servizio militare, durante il quale ha suonato in grandi orchestre, suonato nel Kentucky State College fra il 1948 e il 1952, ma la sua attività più interessante comincia quando, come free-lance, va a fa parte di vari gruppi, fra cui quelli di Dizzy Gillespie e di Perry Lee.

L’abbandono sostanziale dell’attività

Curtis Amy incide anche qualche disco come capo orchestra per la Pacific Jazz nel 1960 e più volte fa parte dell’organico dell’orchestra di Gerald Wilson. Dalla fine degli anni Sessanta abbandona nei fatti la carriera musicale, fatta eccezione per un disco pubblicato nel 1974. Torna sui suoi passi nel 1994 quando registra un nuovo disco con Steve Huffsteter alla tromba, Bob McChesney al trombone, Donn Wyatt e Frank Strazzeri al piano, John B. Williams al basso, Leon Ndugu Chancler alla batteria. Muore il 5 giugno 2002.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".