Home C'era una volta D.C. Bender, lo showman del blues rurale

D.C. Bender, lo showman del blues rurale

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Il 19 giugno 1919 (in qualche biografia l’anno è il 1924), nasce ad Urbana, in Texas, il bluesman D. C. Bender. Il suo nome vero è Dick C. Bendy.

Uno showman molto amato

Tipico rappresentante della tradizione rurale del blues, in possesso di una spiccata e vivace personalità, è stato per molto tempo uno showman molto apprezzato dal pubblico. Nato in una fattoria del Texas, si stabilisce in gioventù a Houston, ma la sua attività di musicista girovago lo porta continuamente fuori della regione e anche in altri Stati. Tornato a Houston, dopo la seconda guerra mondiale, si esibisce a lungo nei club di quella che ormai è diventata la più grande città del sud degli Stati Uniti.

L’alcool e la decadenza

D. C. Bender suona con Smokey Hogg, Luther Stoneham, Wright Holmes e con suo cugino Lightnin’ Hopkins che nel 1949 lo fa incidere per la Gold Star sotto lo pseudonimo di D.C. Washington. Dopo aver girovagato in California in coppia con Ellas Big Son Tillis, nel 1955 entra a far parte del gruppo di King Ivory Lee, con il quale si esibisce per qualche anno in vari locali di Houston e del Texas. Nei primi anni Settanta la dipendenza dall’alcool lascia segni pesanti sul suo fisico e sulla sua salute tanto da costringerlo a lasciare la musica. Muore l’11 agosto 1982.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".