Home C'era una volta Lammar Wright sr, una delle migliori trombe del jazz orchestrale

Lammar Wright sr, una delle migliori trombe del jazz orchestrale

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Il 20 giugno 1907 a Texarkana, in Texas, nasce il trombettista Lammar Wright sr, uno dei protagonisti della stagione d’oro del jazz orchestrale.

La prima esperienza con Bennie Moten

Padre dell’omonimo trombettista, Lammar Wright sr. inizia a dedicarsi agli studi musicali mentre frequenta la Lincoln High School di Kansas City. Ottiene il suo primo importante ingaggio professionale nel 1923, anno in cui viene chiamato a far parte dell’orchestra di Bennie Moten, che si esibisce regolarmente al Panama Club di Kansas City. Resta con questa formazione per alcuni anni e poi nel 1927 entra a far parte dei Missourians. Proprio con questo gruppo ha modo di emergere come solista di tromba dall’attacco irruente e dalla possente sonorità, rivelando all’ascolto degli ottimi dischi incisi attorno alla fine degli anni Venti molte affinità stilistiche con il giovane Armstrong.

La popolarità arriva con Cab Calloway

All’inizio degli anni Trenta viene scritturato da Cab Calloway, con la cui orchestra suona e incide per molti anni consecutivi, conquistandosi un’ottima quotazione e una vasta popolarità. Nel corso degli anni Quaranta suona con Don Redman, Claude Hopkins, Cootie Williams. Lucky Millinder, Louis Armstrong, Sy Oliver (e proprio con questa formazione incide nel 1947 Lammar’s Boogie che diventerà un suo cavallo di battaglia), nonché alla testa di propri gruppi. Durante gli anni Cinquanta si esibisce con le orchestre di Perez Prado, Sauter-Finegan e con la big band di George Shearing, dedicandosi contemporaneamente all’insegnamento della musica, un’attività questa che diventerà prevalente negli anni successivi. Muore a New York, il 13 aprile 1973.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".