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Dalle ali di farfalla il nuovo fotovoltaico

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fotovoltaico ali di farfalla

Fotovoltaico come ali di farfalla. Il progetto sviluppato dai ricercatori della University of Pennsylvania, a Philadelphia, prende spunto dalle qualità strutturali straordinarie sia della costituzione scheletrica che di quella pigmentosa della farfalla, uno degli insetti più belli e spettacolari in natura, con una ricerca, pubblicata sulla rivista Advanced Functional Materials, relativa all’innovativo modo di catturare l’energia del sole per trasformarla in elettrica.

Dalle ali di farfalla il nuovo fotovoltaico

Guidati dalla professoressa Shu Yang, il team ha utilizzato la tecnologia laser per creare l’innovativo materiale in grado di simulare i colori cangianti delle ali di farfalla. Con una tecnica chiamata litografia olografica, i ricercatori sono riusciti a ricreare le proprietà riflettenti delle ali con un “un simil materiale chiamato photoresist, dalla struttura 3D e reticolata”. Hanno poi applicato un solvente, lavando via tutto il photoresist toccato dal laser.

Il risultato e’ stato la costituzione di una struttura tridimensionale in grado di influenzare la luce che lo colpisce. Proprio come le ali di una farfalla. I ricercatori hanno, infine, utilizzato un prodotto per irruvidire la superficie e renderla resistente all’acqua. L’obiettivo primario dei ricercatori, in realtà, era proprio quello di creare “rivestimenti idrofobi” che contribuissero a migliorare i pannelli solari, mantenendoli puliti, asciutti e, quindi, aumentandone il picco di efficienza e durata.

Si studia una versione a basso costo della tecnologia

In realtà, potenzialmente, ci sarebbero molte più applicazioni. La capo progetto, ad esempio, sta attualmente collaborando con degli architetti per sviluppare una versione a basso costo di questa tecnologia che potrebbe essere utilizzata per coprire edifici. “In particolare, siamo interessati a usare questo tipo di materiale sulla parte esterna degli edifici – ha detto Yang. Il colore che possiamo produrre è luminoso e molto decorativo. L’edificio “farfalla” sarebbe collegato a un chip che potrebbe permettere al proprietario di cambiare i colori e la trasparenza a seconda dei gusti. Poiché il materiale è resistente all’acqua, non sarebbe nemmeno necessario pulirlo molto spesso, l’importante e’ non collocarlo in un luogo molto trafficato. Idrofobo sì, ma contro lo smog… ancora no!