Home Eco Culture Dall’ultimo “Gorilla Sapiens” alla cura di “Più libri, più liberi”

Dall’ultimo “Gorilla Sapiens” alla cura di “Più libri, più liberi”

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Leggo nei comunicati stampa di “Più libri più liberi”, la fiera che da più di vent’anni ospita e rappresenta la cultura del linguaggio, che nella sua eterogeneità, la piccola e media editoria non è (forse) mai stata così forte sul mercato italiano come in questi anni.

Crescendo e ramificando il suo programma, le connessioni con gli attigui mondi della cultura, dell’informazione e dell’intrattenimento, alimenta il dibattito ed il confronto sociale, confermandosi di anno in anno come luogo d’incontro, di discussione e di aggiornamento professionale. Quest’anno la fiera fa un passo ulteriore, seguendo una direttrice di sviluppo che da tempo ha iniziato ad esplorare: quella internazionale. Così “Più libri più liberi” 2022 è divenuta il punto d’incontro tra l’editoria italiana e due tra le principali editorie europee, rappresentate a Roma da Juergen Boos, presidente e CEO della Fiera del Libro di Francoforte, e da Jean-Baptiste Passè, direttore del Festival del libro di Parigi.

Ma quello che mi preme sottolineare è che la fiera nazionale “Più libri, più liberi” è un antidoto non solo all’ignoranza, ma anche alla chiusura difensiva ed alla depressione, anche alla sindrome del “Hikikomori”, termine giapponese che significa “stare in disparte”. Descrive una particolare sindrome che colpisce giovani e giovanissimi, un fenomeno caratterizzato principalmente da ritiro sociale (social withdrawal) ed una volontaria reclusione dal mondo esterno, ma non dalla tecnologia offerta dai social. Il disturbo, descritto e osservato primariamente in Oriente, è grave, anche se non è ancora una diagnosi ufficiale del DSM-5.

La rivoluzione informatica, come accesso democratico all’informazione, (in parte alla cultura più o meno manipolata o resa innocua e soprattutto spalmata sulla superficie di un organismo proteiforme come il web) è stata preparata dalla diffusione dei libri, tascabili o a puntate per tutti, che dagli anni sessanta aveva avviato una emancipazione delle masse attraverso la lettura, soprattutto dei giovani, i nuovi scolarizzati del dopoguerra, innescando una presa di coscienza collettiva. I giovani di adesso però, ma anche i meno giovani, sono affascinati dall’illusione di viaggiare più velocemente possibile. Si tratta spesso però di un viaggiare in orizzontale ed i collegamenti sono numerosi, ma spesso vani per definire una ricerca di una struttura di senso che non sia semplicemente emotiva. Letture e scritture si sono parcellizzate in frasi, l’attenzione si è accomodata su tempi pericolosamente brevi, si può addirittura soffrire di nomofobia (la paura incontrollata di rimanere sconnessi dal contatto con la rete di telefonia mobile).

Qualcuno addirittura auspica o prevede una mutazione genetica, tenendo conto della scoperta dello scienziato Michael Merzenich che ha dimostrato la neuro-plasticità del nostro cervello anche in età adulta, ma non necessariamente nel senso di sua trasformazione in effettiva facoltà multitasking (ovvero multiprocessualità, cioè un sistema operativo che, in informatica, permette di eseguire più programmi contemporaneamente). Sappiamo invece che occuparsi di due o più compiti simultaneamente può compromettere la qualità delle prestazioni cerebrali, in quanto la concentrazione non può saltare da un argomento all’altro senza impiegare ogni volta circa 20 minuti per funzionare …

Constatiamo invece l’avvenuto ingresso sulla scena sociale di una sorta di anestesia nelle persone, indotta per difendersi dall’assalto eterogeneo e continuo di informazioni e di immagini, non più gestibili, che induce ad una regressione, all’autoreferenzialità, alla depressione ed infine può portare alla rabbia incontrollata. Le persone che vogliono tornare attive nei confronti della propria mente e del proprio corpo ed anche relazionarsi con gli altri (non solo attraverso i social elettronici) per contrastare e combattere ansia e sfiducia, sono quelle che affollano questa Fiera che, citando addirittura un numero de L’Espresso del 26 febbraio 2017 (editoriale di Tommaso Cerno) glorifica ancora la rivincita del libro cartaceo sul digitale, proprio per la sua consistenza multisensoriale. Il titolo? “Carta vince” … nella ricerca di punti significativi o nodali dell’esperienza “in sinestesia” come condizione senso/percettiva irrinunciabile, poiché solo l’esperienza multisensoriale sembra, ci ricollega con la realtà e la memoria e di fatto con la nostra mente/corpo.

Oggi la quota di mercato degli editori che totalizzano fino a 15 milioni di venduto è pari a circa il 40%. Ci sono editori medi, dotati di strutture capaci di reggere l’urto di un mercato con marginalità molto basse. Concentrati sulla narrativa in alcuni casi, forse i più noti al pubblico generalista, ma più spesso sono a caccia di nicchie o segmenti di mercato, meno battuti dai grandi gruppi, comunque sempre affacciati sul digitale come opportunità da una parte e sfida dall’altra, che richiedono investimenti non facili da mettere in campo.

Allo stesso tempo, sotto l’ombrello dei piccoli e medi editori convivono realtà molto differenti, anche micro realtà che richiedono, per sopravvivere, uno sforzo ulteriore di ricerca, comprensione e coraggio.

A questo proposito mi sono imbattuta in un piccolo libro, testo in italiano, peso: 0.3 kg – L’elogio dell’ignoranza” di Giovanni Rajberti – E’ un breve estratto da “Il viaggio di un ignorante” (1857) di Giovanni Rajberti, medico-poeta, come egli stesso si definiva, vissuto nella prima metà dell’Ottocento, arguto esponente della letteratura umoristica dell’epoca. L’autore esprime il suo pensiero irridente sul mondo intellettuale, i libri, i lettori, la cultura in generale, con argomentazioni estremamente attuali e significative. All’interno del volumetto i brani: “Elogio dell’ignoranza”, “Le biblioteche mi fanno melanconia e terrore”,”Statistica de’ miei lettori”.

Il testo è a cura di Valentina Presti Danisi, ma la cosa che mi ha particolarmente colpito è quella del passaggio di consegne attraverso questo volumetto dalle “Gorilla Sapiens Edizioni” http://www.gorillasapiensedizioni.com/ che ha chiuso i battenti in questo modo coraggioso e poetico – Cessa l’attività. Si estingue. La fa finita. Se la dà a gambe. Si ritira a vita privata. Viene meno. Viene a mancare. Si fa da parte. Chiude i battenti. Chiude baracca. Alza le chiappe. Abbandona il campo. Depone le armi. Ripiega. Giveuppa. Si allontana all’orizzonte. Liquida tutto. Si arena. Tira i remi in barca. Affonda con la nave. Cola a picco. Le case editrici incustodite verranno fatte brillare. Non è più visibile a occhio nudo. Fa spazio al nuovo che avanza. Ubi major, gorilla cessat. Ai mondiali di finanza in apnea si è classificata ultima. Gli studi di settore la danno non pervenuta. Secondo il commercialista è una “saggia decisione”. Si disattiva. Giunge a termine. Ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Pessima mira. Ha fatto i salti mortali, e in effetti è morta. Ha consumato i suoi giorni. Svuota i fusti. Interrompe il discorso. Chiude il becco. Scrive la parola fine. È carta passata. Il network non ha rinnovato la serie. L’utente chiamato non è al momento disponibile. È finita fuori corso. Ora è fatta della stessa sostanza dei sogni. Volta pagina. Assume un nuovo significato. Continua …

alla riedizione a cura di SuiGeneris, una casa editrice indipendente, collegata all’Università di Torino, che investe sui nuovi autori, sulla letteratura d’avanguardia, sulla filosofia, sul teatro, sull’umorismo e la satira. Campeggia la scritta sul sito – http://edizionisuigeneris.it/Tutte le case editrici felici si somigliano. Ogni casa editrice indipendente è infelice a modo suo.

Confortante l’opinione (che condivido) dell’articolista citato in Novecento Letterario – –  http://www.900letterario.it/pensieri-frammenti/salone-libro-torino-2016/

  • (…) piccoli e medi editori, che io ho definito “gli entusiasti”. I loro stand erano affollati di persone, ma anche nei momenti di stanca ci pensavano gli espositori a richiamare il pubblico, mostrando sorrisi e professionalità, ma anche dimostrando di conoscere il catalogo e di credere nella propria missione. Personalmente ho acquistato libri da NN e da Neo edizioni, tuttavia mi sono ritrovato a mostrare interesse anche per case che prima non conoscevo, come la già menzionata Istos o la neonata SuiGeneris, quest’ultima gestita in modo eccellente da ragazzi dai 20 ai 30 anni. (…) considero queste case editrici il vero e proprio propellente dell’editoria italiana, in grado di incontrare l’apprezzamento del pubblico pur mantenendo la propria identità (sia in termini estetici che di contenuti) e anzi puntando proprio su questa identità per imporre nuovi standard.

 

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Carla Guidi
CARLA GUIDI – www.carlaguidi-oikoslogos.it Giornalista pubblicista, iscritta ODG Lazio, ha collaborato per più di 10 anni con il settimanale (in cartaceo) “Telesport”, adesso collabora con alcune testate e riviste periodiche online, tra queste “Abitare a Roma”, “ll Paese delle donne”, “Lazio ieri ed oggi”, “About Art online” e “Daily Green” ove è in redazione. Conseguito il diploma superiore di Accademia di Belle Arti di Roma, sezione pittura (tenuto dal maestro Gentilini), è docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole pubbliche, medie superiori. Si è occupata di Computer Art dal 1981 e sue immagini sono state pubblicate nel volume Computer image di Mauro Salvemini (Jackson Libri, 1985). Ha gestito la Galleria d’Arte “5x5” in via Garibaldi in Trastevere negli anni ’70/’80 insieme a Rinaldo Funari ed ha organizzato varie mostre, manifestazioni e convegni anche presso istituzioni come la Casa delle Donne, la Casa della Memoria e della Storia di Roma, alcune Biblioteche comunali di Roma ed un Convegno di sociologia a Bagni di Lucca. Dal 1975 si è avvicinata alla psicoanalisi e dal 1982 è stata accettata dalla Società italiana di psicodramma analitico – SIPSA in qualità di membro titolare. In seguito ad una formazione quinquennale con trainer internazionali, ha svolto attività di collaborazione presso la Società Medica italiana di Analisi Bioenergetica SMIAB ed è divenuta membro titolare dell’International Institute for Bioenergetic analisys di New York, rimanendo iscritta fino al 1995. Attualmente è stata invitata più volte a relazionare in Convegni Nazionali ANS alla Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione. Ha scritto alcuni libri sulla memoria storica quali Operazione balena - Unternehmen Walfisch sul rastrellamento nazista del 17 aprile 1944 al Quadraro, giunto alla sua terza edizione (Edilazio, Roma 2013); Un ragazzo chiamato Anzio sulle vicende dello sbarco alleato del 1944, alla sua seconda edizione (A. Sacco, Roma 2013); Estetica anestetica - Il corpo, l’estetica e l’immaginario nell’Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo (Robin Edizioni, Torino 2018). Sempre per Robin Edizioni nel 2019 ha pubblicato il libro socio-fotografico in collaborazione con Valter Sambucini e con la presentazione di Franco Ferrarotti, Città reali, città immaginarie - Migrazioni e metamorfosi creative nelle società nell’Antropocene tra informatizzazione ed iper/urbanizzazione, con i contributi del giornalista e sociologo Pietro Zocconali, Presidente A.N.S, dello storico dell’arte Giorgio Di Genova, dello scrittore Roberto Morassut e del Presidente dell’Ass. Etica Massimo De Simoni. Una sezione del libro approfondisce la grande diffusione della tecnica del tatuaggio, valutandone aspetti storici, sociologici ed artistici, con i contributi dello scrittore Eliseo Giuseppin ed una intervista all’artista Marco Manzo. Ha curato insieme allo storico dell’arte Giorgio Di Genova, l’esposizione online Quintetti d’arte dal 06/04/2020 al 31/08/2020, con una parte, Vetrina dell’invisibilità, dedicata agli artisti che hanno rappresentato visivamente la tragedia della pandemia. Di questo progetto nel 2021 è uscita l’edizione in cartaceo (Robin Edizioni, Torino). Appena uscito il libro - Lo sguardo della Sibilla. Dal Daimon all’Anima Mundi: la poetica di Placido Scandurra (Robin editore 2022) - http://www.robinedizioni.it/nuovo/lo-sguardo-della-sibilla. Al suo attivo anche alcune pubblicazioni di poesia su tematiche ambientali: Ha curato, insieme a Massimo De Simoni, l’antologia I poeti incontrano la Costituzione (Ediesse, 2017) -