Home C'era una volta Denny Zeitlin, pianista e psichiatra

Denny Zeitlin, pianista e psichiatra

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Il 10 aprile 1933 a Chicago, nell’Illinois, nasce il pianista e compositore Denny Zeitlin, il cui vero nome è Dennis Jay Zeitlin.

Figlio d’arte

Figlio di musicisti (suo padre e sua madre sono entrambi pianisti) prende lezioni private di pianoforte, ricevendo un valido aiuto nei suoi studi di armonia e composizione da George Russell. Denny un personaggio singolare nella storia del jazz perché svolge con successo due carriere parallele, lavorando sia come psichiatra che come pianista professionista. Uomo dagli interessi molteplici affianca poi alle due occupazioni principali altri interessi: è uno studioso di letteratura e filosofia, profondo conoscitore di vini pregiati e buon fotografo. Denny Zeitlin inizia l’attività musicale all’inizio degli anni Sessanta.

Smetto con la musica, anzi no…

Il suo debutto discografico risale al 1963, anno in cui entra in sala di registrazione con il quartetto di Jeremy Steig. Zeitlin gode di notevole popolarità durante la seconda metà degli anni Sessanta, quando realizza, sotto l’egida di John Hammond, alcuni album che permettono di mettersi in luce agli occhi di pubblico e critica, e partecipa, riscuotendo larghi consensi, al festival di Monterey. All’inizio degli anni Settanta annuncia l’intenzione di ritirarsi dalla scena musicale attiva per dedicarsi alla professione di psichiatra e allo studio di complesse tastiere elettroniche, ma poi cambia idea. Pochi anni dopo torna sulle scene proponendo una musica in cui sono avvertibili le contemporanee influenze della musica colta e del rock. Nel 2020 ha pubblicato l’album Live at Mezzrow per festeggiare i suoi 82 anni.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".