Home C'era una volta Dino Sarti, quando la musica parla bolognese

Dino Sarti, quando la musica parla bolognese

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Il 20 novembre 1936 nasce a Bologna il cantautore Dino Sarti, una delle espressioni più interessanti della musica in lingua emiliana e in particolare in bolognese.

Un successo inaspettato

L’esordio discografico di Dino Sarti avviene nel 1958 con un 45 giri che contiene Bernardine e Giorgio del Lago Maggiore. Dopo vari tour in Italia e all’estero, all’inizio degli anni Settanta scrive i testi, tutti in bolognese, del suo primo album Bologna invece! che vende rapidamente più di centomila copie, stabilendo un record per un disco di canzoni in una lingua regionale diversa dal napoletano e dal romano. Nel 1973 debutta al Derby di Milano, dove resta in cartellone per tre mesi consecutivi e pubblica il secondo album Bologna invece dù. Nel 1974 l’album Bologna invece trì riceve il Premio della critica. Consolidata la sua posizione, mantiene inalterato il suo successo negli anni non tradendo mai le aspettative del suo pubblico.

Le versioni bolognesi di grandi successi

Sono famose anche le sue versioni in lingua bolognese – di noti brani stranieri, specialmente della scuola francese, come nel caso della canzone Nathalie di Gilbert Bécaud, Non, je n’ai rien oublié di Charles Aznavour, tradotta in No, an me c’curdarò mai, Tu t’laisses aller che diventa T’at làss andér e molti altri brani compresi alcuni di Jaques Brel. Indimenticabile è anche la sua cover parodistica di New York, New York di Liza Minnelli. Dino Sarti muore a Bentivoglio l’11 febbraio 2007.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".