Home C'era una volta Dodo Marmarosa, un pianista sinfonico innamorato del jazz

Dodo Marmarosa, un pianista sinfonico innamorato del jazz

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Il 19 dicembre 1925 a Pittsburgh, in Pennsylvania, nasce il pianista e compositore Dodo Marmarosa, registrato all’anagrafe con il nome di Michael Marmarosa.

La lezione di Tatum

Figlio dl emigranti italiani appassionati di musica lirica inizia studiare musica sinfonica in età tenerissima dedicandosi in particolare al pianoforte. Con il passare degli anni scopre il jazz, ne resta affascinato e cerca di carpire i segreti dei pianisti concittadini, soprattutto di Earl Hines e Mary Lou Williams. Dotato di una eccellente tecnica e di una enorme facilità di lettura, Marmarosa ben presto si rende conto che il pianista da studiare è Art Tatum e, grazie alla sua tecnica, non trova difficoltà a suonare su tempi impossibili né a usare la mano sinistra con la stessa abilità della destra. Sono gli anni della guerra e le orchestre sono alla ricerca disperata di musicisti per sostituire quelli richiamati in servizio militare. Tra il 1940 e il 1944 Dodo ha modo di suonare insieme a Buddy De Franco nelle formazioni di Scat Davis, Ted Fio Rito, Gene Krupa, Charlie Barnet e Tommy Dorsey.

Relaxin’ At Camarillo

Dal 1945 al 1946 Marmarosa suona nell’orchestra di Artie Shaw che ha nelle sue file musicisti come Roy Eldridge, Barney Kessel e George Auld. Suona poi con Boyd Raeburn, Lucky Thompson e molti altri compreso Charlie Parker che lo vuole in sala di incisione. Incide anche con Gillespie, Jack McVea, Slim Gaillard, Ray Brown e Zutty Singleton. Nel 1947 dopo che Parker è stato dimesso dal sanatorio, partecipa alle leggendarie sedute di registrazione nella quale nascono Relaxin’ At Camarillo, Cheers, Carvin’ The Bird e Stupendous. Forma poi un trio con Harry Babasin al violoncello e Jackie Mills alla batteria. Quando il periodo d’oro del jazz californiano inizia a tramontare e molti musicisti lasciano la costa, anche Dodo torna nella città natale e praticamente cessa l’attività musicale. Muore a Pittsburgh, il 17 settembre 2002.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".