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Dopo 383 anni l’albero dei primi coloni fa ancora frutta

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Quando i primi coloni europei misero piede a Plymouth Rock nel 1620, si trovarono di fronte alla quintessenza della natura selvaggia. Nel tempo, la ‘civiltà’, prese possesso del territorio costruendo cittadine, fattorie, frutteti, ma nessuno avrebbe immaginato che l’intero continente selvaggio sarebbe stato domato in pochi secoli.
Può essere difficile da credere, però, uno degli alberi di quel periodo è ancora vivo e fa anche i frutti, dopo 383 anni. Tra la prima ondata di immigrati verso il Nuovo Mondo c’era un puritano inglese di nome John Endicott, un magistrato coloniale inglese , soldato e primo governatore del Massachusetts Bay Colony .

Un albero che fa frutti dopo 383 anni

Gli fu affidato il compito di creare un ambiente accogliente per i nuovi arrivati sulla terra selvaggia e insieme al leader Pilgrim iniziarono a propagare alberi da frutta.
Uno dei primi alberi da frutto, da coltivare in America che Endicott piantò, fu un alberello di pere importato da oltreoceano. Si dice che abbia dichiarato, al momento: “Spero che l’albero amerà il terreno del vecchio mondo e senza dubbio quando ce ne saremo andati, l’albero sarà ancora vivo.”

E aveva ragione, l’albero è sopravvissuto, di generazione in generazione. Nel 1763 i coloni notarono che l’albero, soprannominato il pero Endicott, era già “molto vecchio” e che mostrava segni di decadimento. Ma ancora persisteva e continuava a dare i suoi frutti.
Nel 1809, l’albero aveva raggiunto una tale notorietà che persino il presidente John Adams chiese una speciale consegna delle sue pere. Per Arbor Day nel 1890, il poeta Lucy Larcom compose una poesia per il vecchio albero.

Sopravvissuto a tre forti uragani

Sopravvissuto a tre forti uragani che flagellarono la regione nella prima metà del XIX secolo e ad altri ancora che ne seguirono, l’albero divenne un appuntamento fisso per tutti gli abitanti , che già allora lo indicavano come “probabilmente il più antico albero coltivato”, dopo l’attacco di un vandalo misero però un recinto a proteggerlo.

Anche se le sue pere sono state descritte come “medie dimensioni, poco attraenti, e grossolane texture”, saranno un’eredità che porteremo avanti nel tempo , grazie alla USDA Nazionale Repository Germoplasma clonale, una banca del seme, che è riuscita a produrre con successo un clone del Pero di Endicott.
Ci sono pochi resti superstiti di quei primi giorni della storia americana, quando i coloni europei arrivarono nelle terre selvagge del Nuovo Mondo.

Si è perso moltissimo nel corso dei secoli, ed è rassicurante sapere che parte di quella storia è radicata nella terra ed è ancora di fronte ai nostri occhi grazie ad un coraggioso albero di pere.