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Eolico, boom di energia nel 2021

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Eolico, boom di energia nel 2021

Sarà boom di energia eolica nel 2021. La capacità produttiva del settore  mondiale aumenterà del 65% fra il 2016 e il 2021, da 478 gigawatt (GW) fino a oltre 800. A dirlo il Global Wind Energy Council (GWEC). A trainare la crescita sarà la Cina, seguita da India, Brasile, Argentina, Uruguay e Cile.

Eolico, boom di energia nel 2021

Grande sviluppo per l’eolico anche in Africa, con Kenya, Sudafrica e Marocco. L’Europa resterà leader dell’eolico offshore, con i prezzi dell’energia sempre più convenienti, ma progressi si avranno anche in Nordamerica e Asia.

Con più di 54 GigaWatt (Gw) di potenza installati sul mercato globale nel 2016 la capacità cumulata dell’eolico è aumentata del 12,6% sul 2015, confermando l’espansione del settore a livello mondiale, con la crescita guidata dall’Asia, Cina in particolare. L’Europa rallenta con 12,5 Gw installati nel 2016 (-3% rispetto al 2015), e la crescita è trainata soprattutto dalla Germania (44% delle nuove installazioni dell’Ue). L’Italia si conferma il quinto paese Ue, mentre nell’area del Mediterraneo si fa notare la performance della Turchia (+1,3 Gw). Il mercato globale dell’eolico comprende più di 90 paesi, di cui 9 con più di 10.000 MW installati e 29 che hanno superato i 1.000 MW. La capacità cumulativa è cresciuta del 12,6% per raggiungere un totale di 486,8 GW.

Eolico, energia pulita contro il carbone

Lo sviluppo dell’eolico onshore e offshore in Italia potrebbe evitare il consumo di 50 milioni di barili di petrolio al 2030.  E’ uno degli altri dati confermati dallo studio “Il contributo dell’eolico italiano per il raggiungimento degli obiettivi al 2030”, realizzato dall’Anev (Associazione nazionale energia del vento).

Lo studio, si legge in una nota dell’Anev, ha permesso di calcolare un potenziale di 17.150 MW eolici, di cui 950 off-shore e 400 minieolici, per un produzione pari a 36,46TWh, ovvero 606 kWh pro-capite, raggiungibili al 2030.

“Il raggiungimento di tale obiettivo consentirebbe di risparmiare – evidenzia l’associazione – quasi 50 milioni di barili di petrolio, di evitare la produzione di 9mila tonnellate di polveri, di circa 25 milioni di tonnellate di CO2, oltre 75mila tonnellate di NOX e 55mila tonnellate di SO2.