Home C'era una volta Ester Clary, la stella che si ritirò per amore

Ester Clary, la stella che si ritirò per amore

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Il 2 maggio 1898 nasce a Salerno Ester Palumbo, destinata a diventare una canzonettista popolarissima con il nome d’arte di Ester Clary.

Allieva di De Curtis

A sei anni inizia a studiare pianoforte con vari maestri e successivamente continua gli studi fino a diplomarsi al conservatorio San Pietro di Majella di Napoli. Ricca di talento musicale riceve anche lezioni di canto da Ernesto De Curtis. Proprio lui, colpito dalle sue qualità, la convince a debuttare a soli diciannove anni al teatro Umberto di Napoli affidandole il suo celebre brano Ah ll’amore che fa fa.

Un voce potente e una tecnica raffinata

Il successo del debutto le regala una lunga serie di scritture che la portano a esibirsi nei principali teatri italiani e stranieri. Dotata di una voce potente sorrette da una tecnica raffinata è la prima interprete di brani come Napule ca se ne va e Canzone d’addio, destinati a diventare dei classici della storia della canzone italiana. Tra i suoi successi ci sono anche I’ te vurria vasà, Nun so’ geluso e L’addio. Nel 1929, all’apice del successo e della popolarità, vive un’intensa storia d’amore con un ufficiale che sposa e per il quale abbandona le scene.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".