Home C'era una volta Finale Emilia, vicino a Woodstock

Finale Emilia, vicino a Woodstock

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Nei primi mesi del 1971 soffia forte, anche se con un po’ di ritardo, il vento di Woodstock sulla pianura padana. Preceduto dai grandi raduni di Palermo e Caracalla a Roma, il 30 aprile 1971 si svolge a Finale Emilia, in provincia di Modena, il primo Festival Pop Emiliano. La stagione sconsiglia esperimenti all’aperto per cui la scelta ricade sulla non molto ospitale Sala Spinelli, forse anche per la carica evocativa del nome.

Un evento indimenticabile

Sono più di mille i ragazzi stipati in un’atmosfera sudaticcia e surriscaldata che accolgono con un ululato i Top 4, la band cui tocca il difficile compito di scaldare l’atmosfera. Se la cavano bene mescolando ai brani di loro produzione una serie di cover d’effetto prese a prestito dai Deep Purple, dagli Steppenwolf e una splendida versione di Soul sacrifice dei Santana. La cantante dei Tombstones, la band che segue, ci dà dentro con una serie di brani degli Uriah Heep, dei Led Zeppelin e dei Beatles, preparando la strada ai modenesi Rags, che giocano in casa e infiammano l’ambiente con brani dei Three Dog Night e dello Spencer Davis Group. Il tempo di sistemare l’impianto d’amplificazione, un po’ provato dalle esibizioni d’apertura, e il palco è tutto dei Primitives. La band, da tempo orfana di Mal, ha perso anche il batterista Pick Whiters, che negli anni Ottanta riemergerà nella formazione dei Dire Straits. Al suo posto c’è un sostituto di tutto rispetto: quel Robbie McIntosh che dopo essere stato la spina dorsale dei Trinity di Brian Auger, sarà tra i componenti dell’Average White Band.

Arrivano i Quelli!

L’entusiasmo è alle stelle quando arriva il turno dei Quelli, la band che schiera Francone Mussida alla chitarra, Franz Di Cioccio alla batteria, Flavio Premoli alle tastiere e Giorgio Piazza al basso. I ragazzi che affollano la sala Spinelli, senza rendersene conto, stanno assistendo all’esibizione di una band destinata a lasciare un segno profondo nella storia del rock. Fin dai primi brani si intuisce, però, che i quattro musicisti stanno attraversando un periodo di evoluzione. Poco tempo dopo, infatti, con l’arrivo di Mauro Pagani, cambieranno nome in Krel e costituiranno il nucleo fondatore della PFM, la Premiata Forneria Marconi, una delle poche band italiane di rock progressivo capaci di conquistare il mercato internazionale. Quando il primo Festival Pop Emiliano chiude i battenti l’ora è tarda, ma il pubblico non se ne vuole andare. È il 1° maggio, perbacco! Arrivano le bottiglie e in molti si fermano a bere lambrusco con le band per festeggiare l’alba del giorno dedicato ai lavoratori.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".