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Il radar Salvavita si chiama Finder

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Si chiama Finder ed è un vero e proprio radar salvavita. Il radar permette di rilevare il respiro ed i battiti cardiaci anche sotto cumuli di macerie, ed è stato utilizzato anche durante le  operazioni di salvataggio dei sopravvissuti durante il terremoto del Nepal, in collaborazione con le squadre di soccorso.

Finder, un vero e proprio radar Salvavita

A darne la notizia è la Nasa, secondo la quale 4 uomini sono stati intercettati ad una profondità di oltre 3 metri (10 piedi) sotto i detritidi, fango o qualsiasi altro materiale ne impedisse la visibilità o la possibilità di ascoltare lamenti o richiami d’aiuto. Secondo la Croce Rossa, il dispositivo radar è stato utilizzato soprattutto nella ricerca tra i detriti dell’ospedale cittadino e quelli delle case più popolose del centro della città di Chautara, tra le cui macerie solo il 10 per cento degli abitanti si è salvato.

Lo strumento utilizza un radar a microonde di bassa potenza per rilevare movimenti impercettibili come la respirazione o il battito cardiaco, anche sotto metri di cemento e detriti. Un prototipo del dispositivo, chiamato già “Finder” era stato precedentemente utilizzato dai soccorritori con il terremoto di Haiti del 2010.

Il radar messo a punto dai ricercatori californiani

Il radar è stato messo a punto dai ricercatori del Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena (California), con lo scopo ben preciso di aiutare le squadre di soccorso ad accelerare i tempi di ricerca e facilitare ritrovamenti “impossibili”: il dispositivo è tanto sensibile da discernere la differenza tra l’uomo e gli animali.

I ricercatori del JPL hanno usato il loro abilità di elaborazione dati per creare un software in grado di isolare il segnale debole di un battito cardiaco: il torace di una persona si solleva di circa 0,4 pollici (1 centimetro) respirando e di 0,04 pollici (1 millimetro) con il battito cardiaco.

Ecco come funziona il dispositivo Finder

L’operatore imposta il radar di fronte a una pila macerie ed invia un segnale di bassissima potenza: in circa 30 secondi viene effettuata la scansione dell’area e qualsiasi movimento “riflette” indietro il segnale. Ovviamente il sistema funziona solo se le persone sotto le macerie sono sveglie o inconsce.

La NASA ha annunciato di aver concesso in licenza la tecnologia Finder ad una società di produzione privata nel Maryland, il cui presidente, David Lewis, si è recato in Nepal il 29 aprile ed ha messo a disposizione dei soccorritori due primi prototipi dei dispositivi.

Ricordiamo che molti dei sopravvissuti anche del terribile terremoto in Nepal, sono stati salvati attraverso l’utilizzo di altri dispositivi di ricerca e anche da molti cani addestrati: la ricerca sulla tecnologia a microonde è studiata da decenni, ma è stato solo recentemente che si è stati in grado di mettere a disposizione piccoli dispositivi portatili.

David Miller, Chief Technologist della NASA, ha detto in una sua dichiarazione: “Questo è un vero esempio di come la tecnologia progettata per l’esplorazione dello spazio può avere un profondo impatto sulla vita della Terra”. Ed anche un radar può salvare delle vite.