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Folklore e tradizione delle Dolomiti

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Folklore e Tradizione
Gli Holzhockar (taglialegna) nella tipica manifestazione a Sappada

È noto come il sociologo cattolico Giuseppe Toniolo individuasse nelle “buone tradizioni” dell’italica gens un concetto fondamentale per la custodia della memoria culturale. Nell’Italia dei mille campanili, non fanno certamente eccezione le Dolomiti. Stese lungo un territorio che comprende le provincie di Belluno, Trento, Bolzano, Udine e Pordenone, questo gruppo di montagne prende il nome dal naturalista francese Deodat de Dolomieu e, da sempre, si caratterizza per la straordinaria ricchezza di tradizioni popolari e di eventi di folklore.

Il Folklore delle Dolomiti

Il Folklore nella stagione primaverile

Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio si celebra a Sappada la Plodar Vosenòcht, il carnevale della cittadina bellunese. Protagonista assoluto della manifestazione è il Rollate, la tipica maschera sappadina realizzata interamente in legno intagliato e sormontata da una folta pelliccia. Nella cultura locale, il Rollate è la rappresentazione dell’autorità che incute rispetto e timore e, durante i giorni di festa, vengono organizzate sfilate con le altre maschere tradizionali, come i poveri (Pèttlar), i Contadini (Paurn) e i Signori (Hearn), dove il Rollate ha la funzione di aprire il caratteristico corteo. Durante i primi giorni di marzo degli anni dispari, si tiene il Carnevale di Termeno (BZ), cittadina sita lungo la Strada del Vino.

Culmine della manifestazione è la sfilata dell’Egetmann, un enorme pupazzo di paglia che, nel folklore locale, rappresenta l’arrivo della stagione primaverile. Le sue origini sono chiaramente pre-cristiane e il simbolismo della festa richiama riti pagani legati alla fecondità della terra. Accanto all’Egetmann, particolarmente suggestivi sono gli Schnappviecher, enormi mostri dalle teste variopinte che, nel chiudere la loro bocca, hanno l’obiettivo di spaventare le persone producendo un gran baccano. Degne di essere menzionate sono poi le celebrazioni legate al Carnevale Ladino che si tengono in località come Alba, Penia e Campitello di Fassa dove le figure centrali sono le tradizionali maschere dei Marascons, del Laché e del Bufon.

Il Folklore nella stagione estiva

Durante la bella stagione, le Dolomiti offrono manifestazioni di folklore pari solamente al loro splendore paesaggistico. Di grande rilevanza sono I suoni delle Dolomiti, festival musicale ad alta quota che si tiene durante luglio e agosto. Nella suggestiva cornice alpina, famosi artisti provenienti da tutte le parti del mondo si esibiscono in tipici posti dolomitici come malghe, case di legno e rifugi di montagna, da raggiungersi rigorosamente a piedi seguendo dei sentieri indicati. Momento clou del Festival sono i concerti che iniziano alle prime luci dell’alba e terminano a notte inoltrata facendo letteralmente “vivere” la natura circostante.  Sempre nel mese di luglio, va in scena a Maniago Coltello in Festa, dove si celebra la secolare tradizione dell’artigianato fabbrile della zona.

Durante il periodo della manifestazione, si può passeggiare per il centro storico della cittadina friulana e ammirare le produzioni tipiche delle aziende del settore e assaporare le specialità della cucina locale. La consolidata fama di Maniago nella creazione di coltelli di qualità gli è valsa, nel 1998, l’apertura del Museo dell’arte fabbrile e delle coltellerie. La prima domenica di agosto è, invece, il tempo di Val Gardena in costume, con tutta probabilità la manifestazione delle Dolomiti più ricca di varietà in tema di abbigliamento locale. Si tiene in uno dei tre comuni della vallata di matrice linguistica ladina e offre un campionario di folklore davvero unico: dal caratteristico corteo nuziale gardenese a esibizioni delle bande musicali fino alle danze tipiche della Valle eseguite nei magnifici abiti della zona.

Il Folklore nella stagione autunnale

Rimanendo sempre nei territori ladini, è da segnalare la Gran Festa da d’Istà che si tiene a Canazei durante le prime settimane di settembre e che simboleggia la chiusura della stagione estiva. Rimanendo in tema di cerimonie per la fine dell’estate, si tiene in Agordino e in Cadore la Desmontegata, la festa celebrata per la “smonticazione” ossia il ringraziamento per il ritorno del bestiame dal pascolo. Con evidenti origini rurali e contadine, questa caratteristica manifestazione delle Dolomiti bellunesi aveva un tempo la funzione di favorire la compravendita di animali e di prodotti del luogo mentre oggi ha un carattere più strettamente rievocativo delle antiche usanze locali. L’11 novembre in quel di Predazzo (TN) cade la ricorrenza dei Fuochi di San Martino che simboleggiano lo spartiacque tra le differenti stagioni temporali. Per alcuni giorni, gli abitanti della zona ammassano legname in enormi cataste a cui daranno poi fuoco mentre in paese, grazie a corni e tamburi, si fa un gran baccano. Nella cultura del folklore popolare della zona, tutto ciò deve servire ad allontanare gli spiriti maligni dalle strade e dalle abitazioni.

Il Folklore nella stagione invernale

In Val Sarentino, infine, durante i tre giovedì dell’Avvento, si celebra un’usanza ancora molto viva presso la popolazione locale ossia il Klockeln che, in tedesco, significa “bussare”. Di origine pre-cristiana, questa festa vede gruppi di persone travestite che si spostano di casa in casa per raccogliere offerte dagli abitanti mentre intonano tipiche melodie sudtirolesi. Centrali nel Klockeln sono i “Zussler” ossia due uomini vestiti da sposi che simboleggiano la fertilità. Per concludere, non possono non essere ricordati i tradizionali mercatini natalizi del Trentino Alto-Adige.

Durante tutto il mese di dicembre, è possibile passeggiare per le strade di Bressanone, Rovereto, Trento, Brunico e Bolzano, ammirare le tradizionali bancarelle in legno e acquistare prelibatezze dolci o salate sorseggiando, nel mentre, un buon bicchiere di Vin Brulè caldo.

Foto tratta dal sito www.sappadadolomiti.com