Home C'era una volta Fred Beckett, il trombone dal fraseggio modernissimo

Fred Beckett, il trombone dal fraseggio modernissimo

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Il 30 gennaio 1946 a St. Louis, nel Missouri, muore il trombonista Frederic Lee Beckett detto Fred, uno degli strumentisti più apprezzati del jazz orchestrale.

Gli inizi nella scuola

Nato a Nellerton, nel Mississippi, il 23 gennaio 1917 inizia a suonare il trombone nell’orchestra della scuola di Tupelo. Poco tempo dopo, all’inizio degli anni Trenta, è già un apprezzato strumentista in alcune orchestre di Kansas City. Trasferitosi a St. Louis nel 1934, suona prima con gli Eddie Johnson’s Crackerjacks e successivamente con le formazioni di Duke Wright, Buster Smith, Andy Kirk e Tommy Douglas.

Assoli pregevoli

Nel 1939 viene scritturato dall’orchestra di Harlan Leonard, con la quale rimane fino al settembre del 1940. Durante questo periodo registra a Chicago e a New York i suoi primi dischi tra i quali meritano di essere segnalati My Gal Sal e Skee che contengono alcuni suoi assoli pregevoli per capacità tecniche e modernità di fraseggio. Lasciato l’organico di Leonard, suona in quello di Lionel Hampton fino al 1944, prendendo parte a diverse sedute di incisione. Chiamato alle armi per l’ultima parte della Seconda guerra Mondiale contrae la tubercolosi, la malattia che lo porta alla morte nel 1946.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".