Home C'era una volta Glen Gray il Presidente della leggendaria Casa Loma

Glen Gray il Presidente della leggendaria Casa Loma

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Il 23 agosto 1963 muore a Plymouth, nel Massachusetts, il sassofonista Glen Gray, soprannominato Spike.

Il sax da hobby a mestiere

Il musicista, che all’anagrafe è registrato come Glen Gray Knoblaugh nasce a Roanoke, nell’Illinois, il 7 giugno 1906 e inizia a studiare il sassofono quando ancora frequenta il Wesleyan College. Per qualche tempo la musica resta poco più di un hobby ma poi, dopo aver fatto vari mestieri, tra cui quello di cassiere di una compagnia ferroviaria, decide di mettere a frutto le sue qualità di sassofonista e raggranella numerose scritture in formazioni instabili e occasionali messe insieme per contratti brevi con locali e feste della sua zona. Intenzionato a far fortuna nel 1925 si trasferisce a Detroit, dove riesce a trovare spazio nella Orange Blossom Band in uno dei tanti gruppi che in quella città vengono organizzati e gestiti dall’impresario Jean Goldkette.

Una cooperativa di musicisti

Nel momento in cui l’orchestra si organizza in forma di cooperativa scegliendo come nome quello di un club canadese, Casa Loma, i musicisti che la compongono lo eleggono presidente. Nel lungo periodo di attività di questa orchestra, considerata la più nota e quotata tra le formazioni del periodo immediatamente precedente all’avvento dello swing continua a sedere tra i componenti della sezione fiati e solo nel 1937 inizia a porsi di fronte all’orchestra come fanno il leader delle grandi orchestre swing. Ritiratosi a vita privata negli anni Cinquanta, nel 1956 torna a suonare guidando un brillante complesso di studio con il quale riesce a ricreare il sound dell’orchestra Casa Loma. Nonostante il grande successo di quelle registrazioni Glen Gray considera il ritorno un evento eccezionale e si ritira definitivamente dalle scene.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".