Il 22 dicembre 1922 nasce a Barcellona Rosa Maria Coscolin, la futura Gloria Lasso. La piccola Rosa Maria non conoscerà mai la donna che le ha dato la luce. Di lei si occupa la seconda moglie di suo padre.
La canzone, una via di fuga
Non è facile la sopravvivenza per chi è costretto ad abitare nella Spagna di quel periodo, attraversata per tre lunghi anni dal 1936 al 1939 da una crudele, sanguinaria e devastante Guerra Civile tra le forze fedeli al governo repubblicano e i seguaci del fascista Francisco Franco. All’inizio della guerra Rosa Maria Coscolin ha quattordici anni. Racconta che in quel periodo si è nutrita di carne di topo e ha subito abusi sessuali. Quando finisce la bufera della Guerra Civile per la ragazza arriva anche il primo lavoro come assistente in un gabinetto medico. Qualche anno dopo viene assunta come presentatrice alla radio spagnola. La svolta arriva quando una cantante che dovrebbe esibirsi dai microfoni della radio dove la ragazza lavora viene bloccata da un contrattempo. La produzione, disperata, non sa con chi sostituirla. Con una buona dose di faccia tosta Rosa Maria, che conosce tutto le canzoni in voga in quel periodo, si propone come sostituta. Non avendo altre scelte la produzione accetta. La sua esibizione conquista il cuore del pubblico. Da quel giorno Rosa Maria Coscolin diventa per sempre Gloria Lasso, la bellissima cantante dalla voce sensuale capace di far perdere la testa a un numero incalcolabile di uomini. Ben presto, nonostante il successo, comincia a sentirsi un po’ soffocata dalle censure e dalle limitazioni che le vengono imposte nella Spagna grigia e conservatrice della dittatura franchista. Per questa ragione nel 1954 coglie al volo l’offerta di una breve tournée parigina.
L’embrema della chanson exotique
Arrivata a Parigi con un contratto che prevede alcune esibizioni nei cabaret spagnoli viene notata dal produttore Maurice Tézé e convinta a non tornare in patria. Questa francese d’adozione diventa una delle stelle più luminose degli anni Cinquanta. È anche la prima cantante di music hall a vendere più di un milione di dischi. Per lungo tempo con il suo delicato accento ‘straniero’ da spagnola è la voce e il simbolo della “chanson exotique”, un genere in cui la melodia degli chansonnier si mescola con le suggestioni sensuali dei profumi di paesi immaginari e lontani. Gran parte delle sue canzoni, adorate dal pubblico, vengono maltrattate dalla critica dell’epoca che le definisce «paccottiglia pseudoesotica ». In genere accade che qualche anno dopo, esauritasi la spinta commerciale, il fenomeno venga analizzato con un occhio meno legato alle passioni del contingente e spesso recuperato anche dalla critica. Gloria Lasso non sfugge alla regola. Rivalutata dai critici a partire dagli anni Ottanta diventa un’icona della comunità gay che vede negli eccessi kitsch del periodo della “chanson exotique” un simbolo di ribellione al perbenismo della società francese del dopoguerra. Poi lascia la Francia e si trasferisce in Messico Non si ritira alle scene fino alla morte per infarto che arriva all’improvviso alle ore 16 di domenica 4 dicembre 2005 mentre la cantante è nella sua casa di Cuernavaca, in Messico. Ha ottantatre anni e soltanto quindici giorni prima si è esibita in concerto proprio a Cuernavaca.