Home C'era una volta Henry Threadgill, tra gli strumentisti più preparati della sua generazione

Henry Threadgill, tra gli strumentisti più preparati della sua generazione

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Il 15 febbraio 1944 nasce a Chicago, nell’Illinois, il sassofonista e flautista Henry Threadgill, il cui nome completo è Henry Luther Threadgill.

Con la A.A.C.M.

Threadgill studia musica all’American Conservatory of Music e alla Governor’s State University. Negli anni degli studi si avvicina alla A.A.C.M. (Association for the Advancement of Creative Musicians) una sorta di cooperativa che comprende alcuni tra i più importanti improvvisatori dell’area di Chicago fondata il 9 maggio 1965 dal pianista e compositore Muhal Richard con il bassista Malachi Favors, Jody Christian, Phil Cohran e Steve McCali. Dopo aver suonato in diverse marching bands e in orchestre che accompagnano vari gruppi teatrali, collabora con Eugene Hunter, Richard Davis, lo Heritage Ensemble di Phil Cohran, Richard Abrams e vari giovani musicisti che fanno riferimento all’attività della A.A.C.M..

Lo hubkaphone

Nel 1971 fonda con Fred Hopkins e Steve McCall il gruppo Reflection che poco dopo diventa Air. Collabora in sala di registrazione con personaggi come Roscoe Mitchell, Anthony Braxton, David Murray e con varie grandi formazioni del jazz d’avanguardia.  Threadgill è considerato tra i polistrumentisti più preparati della sua generazione; emerge in particolare come sassofonista contralto e baritono e come flautista. Ha anche progettato e realizzato uno strumento a percussione, lo hubkaphone, formato da un copri mozzo d’automobile, su modello degli steel drums di Trinidad. Dal 1963 svolge anche attività di insegnante.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".