Home C'era una volta Hy White, la chitarra delle big band

Hy White, la chitarra delle big band

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Il 17 dicembre 1915 a Boston, nel Massachusetts nasce il chitarrista Hy White, un personaggio in qualche modo centrale nell’epopea delle big band e del jazz orchestrale.

Dal violino alla chitarra

Registrato all’anagrafe con il nome di Hyman White, a nove anni Hy inizia a studiare il violino, ma a sedici opta per la chitarra che suona assiduamente mentre frequenta la scuola. Più o meno in quell’epoca forma un proprio complesso con il quale si esibisce nella zona di Boston. In seguito suona anche con Rollie Rogers e con Ted Rolfe e nel 1938 si trasferisce a New York. Verso la fine del 1939 entra a far parte della grande orchestra di Woody Herman. È l’epoca di Woodchopper’s Ball e White ha modo di suonare lungamente con Herman, incidendo molti brani celebri fino al 1944, quando viene sostituito da Billy Bauer.

Oltre duecento brani con Woody Herman

Si calcola che la sua chitarra sia presente in oltre duecento brani registrati da Woody Herman nei quali ha modo di svolgere un notevolissimo lavoro, sia come accompagnatore, sia come solista. Nel 1944 entra a far parte della grande orchestra di Les Brown con la quale rimane per un lungo periodo, dopo di che, sempre a New York, si esibisce come free-lance. In seguito divide il suo tempo tra l’insegnamento e il lavoro di studio e incisione. Ottimi documenti del suo stile si trovano in diversi dischi delle orchestre di Gene Krupa, dei fratelli Dorsey, di Bing Crosby, di Doris Day, di Frank Sinatra e di Pearl Bailey oltre a quelli incisi con Woody Herman. Muore il 28 febbraio a Riverdale.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".